Era veramente da tempo che non vedevamo tutti i presenti nell’Auditorium “Sandro Pertini”, gremito in ogni ordine di posti, saltare più volte in piedi e applaudire lungamente la straordinaria esecuzione del giovane violinista Giuseppe Gibboni, accompagnato da una straordinaria Orchestra, l’Orfeo Stillo.
Il programma poi, “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi e “La Campanella” di Paganini, ha notevolmente arricchito una serata artistica veramente straordinaria per la città di Crotone.
Talento straordinario, il Gibboni, che con una partecipazione unica, ha saputo coinvolgere e incantare tutti coloro che hanno avuto la lungimiranza di essere presenti a questo evento unico. Esecuzione rapsodica, capricciosa, oscillante tra agilità estremamente dentellate ed espansioni liriche di grande intensità emotiva.
Gibboni, con una libertà improvvisatoria e un’ebrezza virtuosistica in tutti i passaggi in cui il violino, assoluto protagonista, è chiamato ad acrobazie, ha affrontato ogni nota con sicurezza e piglio energico, facendo esplodere l’Auditorium.
Che dire ancora di questo astro nascente che non sia già stato detto? Il rigore, la nettezza di ogni particolare, la trasparente tecnica, l’esattezza del taglio formale si accompagnano a un senso di libertà, estro improvvisatorio, slancio energetico e abbandono lirico, fusi in un connubio di anima e precisione non ancora eguagliato.
Inutile dire che il pubblico, alla fine dell’esecuzione, sembrava non volesse andar via, chiedendo a gran voce bis a ripetizione, ai quali il giovane Gibboni non si è minimamente sottratto.