
Cirò – Si chiama “L’Alba di Cremissa” l’ultimo lavoro culturale del dirigente scolastico Giuseppe Virardi, si tratta di Stampe anastatiche tra febbraio-dicembre del 1898, una riscoperta di una voce e di un’epoca dimenticata. Un certosino lavoro che ripropone al pubblico moderno un periodico nato nel 1898 a Cirò, dove lo scrittore Virardi compie uno un’operazione di restauro filologico, preservando ogni pagina, del testo originale, e nel frattempo ci restituisce un prezioso documento storico e sociale.
Sebbene la vita editoriale di “L’Alba di Cremissa” sia stata breve- si legge nella prefazione di Giuseppe Zangaro- il suo impatto fu profondo con i suoi 17 numeri. Una eredità culturale storica e sociale ancora contemporanea, che va oltre la semplice testimonianza del passato, un invito a riflettere sul valore della memoria. Anche il nome non fu causale -prosegue- infatti Cremissa era il nome di una città della Magna Grecia, che oggi corrisponde a Cirò.
“L’Alba di Cremissa- si legge ancora- invita a ripensare il ruolo della stampa non solo come mezzo di cronaca, ma come strumento di costruzione culturale e civile, in grado di formare una coscienza collettiva e di promuovere l’impegno verso il bene comune, per questo che non è solo un documento del passato, ma un invito per il presente. E’ il ricordo che una comunità, per crescere e progredire, ha bisogno di riscoprire le proprie radici e di non dimenticare la propria storia”.
L’Alba di Cremissa era un foglio periodico quindicinale politico-amministrativo e culturale del Mandamento di Cirò; giornale indipendente, informativo e di valorizzazione delle risorse territoriali, nasce per il solo amore di patria. Un giornale libero raccontato da intellettuali e rappresentava lo specchio della vita paesana e dei suoi figli illustri. Era Direttore Francesco Saverio Liotti il quale scriveva- “questo giornale vuole contribuire al progresso di questo paese, eco fedele dei lamenti dei poveri come quelli dei ricchi”. Questo antico giornale conteneva argomenti importanti come: politica, sociale, cronaca, corrispondenze, promozioni, teatro, informazioni e tante altre voci.
Con questo prezioso lavoro, il Dirigente Virardi ha voluto far rivivere la storia culturale di un antico borgo ricco di cultura come Cirò, ricca di uomini illustri da Luigi Lilio, Giano Lacinio, Gian Teseo Casoppero, San Nicodemo Abate. Una rispolverata culturale di ciò che un giornale importante ha saputo segnare nel tempo, ricco di articoli e di foto che rievocano momenti di vita vissuta della fine dell’800 a Cirò, grazie al lavoro minuzioso del professore Giuseppe Virardi.
