“Questa riflessione, potrebbe partire già dalla fine, vale a dire dallo sconcerto, inteso come inquietudine dell’anima e dello spirito, per quanto avvenuto, prima, durante e soprattutto dopo il voto del 24-25 febbraio scorso, nel partito al quale sono iscritto, per il quale milito e mi spendo orgogliosamente e a titolo gratuito, il Partito Democratico. Mi si conceda anche di sottolineare, come questa riflessione, ha per il sottoscritto una duplice valenza, sia a livello nazionale, dove certamente varrà quel poco che rappresenta il mio voto, sia a livello locale, dove certamente vale qualcosina di più, ma non quanto auspicherei. Solo a titolo di cronaca è doveroso ricordare a chi legge, che insieme ad altri due amici, Gianni Gentile e Mario Castiglione (che firma questa riflessione con me), sono stato promotore del Comitato pro-Renzi alle primarie del centrosinistra, raccogliendo a Cirò Marina un lusinghiero, per quanto sottovalutato successo, è altresì doveroso ricordare, e chi mi e ci conosce lo sa, che non apprezzo affatto quanti in politica usano il tono o il ditino alzato del giorno dopo del tipo “l’avevo detto io”. Non vi è mai stata da parte mia e nostra alcuna sterile o controproducente polemica verso il partito, i suoi organi o i suoi rappresentanti, anche se le occasioni non sarebbero mancate. Semplicemente ritenevamo giusta quella battaglia politica prima, la riteniamo ancor più giusta adesso.
Ciò premesso, riparto dallo sconcerto di cui sopra. Sconcerto che ti assale quando leggi o ascolti i dirigenti del mio partito, e ti accorgi che per loro nulla sembra cambiato. Non gli slogan, non i programmi, o meglio la loro fumosità, non sono cambiati gli atteggiamenti. I rituali, i ragionamenti, i linguaggi, non c’è nulla di nuovo, niente. Nessuna idea davvero nuova, nessuna capacità di recepire i messaggi, che mai come adesso sono stati strillati chiari e forti. Si nota per converso, la solita supponenza, la medesima cieca spocchia, che trova un’unica giustificazione, questi signori non salgono sugli autobus, non frequentano mercati, non siedono al bar dello sport, sono totalmente avulsi dalla realtà che sempre più li allontana e li disprezza. Cari dirigenti/maggiorenti, vi prego di credere a queste parole, non avete nessuna idea di come la gente che vota liberamente (gli astenuti sono un doloroso capitolo a parte) vi vede e vi giudica. Ed allora ve lo dico io, non vi apprezza affatto, non afferra le vostre parole perché mancano di chiarezza, non basta enunciare un principio bisogna, se vi è la capacità o il coraggio di farlo, esser chiari, concisi e diretti, gli elettori vi colgono come profondamente irritanti. Finitela con le formulette gesuitiche, con i trucchetti verbali, tutto ciò ha ed avrà (ahi noi) una sola ed unica conseguenza, rendere ancora più rabbiosi gli elettori, tutti gli elettori anche molti iscritti al nostro partito. Tanto era dovuto alla nostra coscienza, ed a quanti credono come me, come noi, che qualcosa di diverso sia non solo immaginabile ma possibile. E’ con questo auspicio che auguriamo ogni bene al Partito Democratico, al nostro paese, all’Italia”.
Gianni Notaro e Mario Castiglione





Riempie di speranze il commento di Francesco, che, pur non conoscendolo, identifico in un modello di valori giovani, da spendere fino in fondo per organizzare il tempo di domani. E su di voi, “tanti” Francesco e Francesco in maggioranza, che il futuro migliore poggia le proprie attese per dare cittadinanza vivibile ai diritti dei più deboli. E su di voi, tanti Francesco e Mario e Gianni, che chi alla Politica crede e per la Politica continua a vivere (nonostante l’urlo blasfemo e velenoso del crocchio)
punterà da vincente per colorare di giustizia e fortezza e concordia e diritti i cieli delle priavere future. Gianni, Mario e Franesco (a tanti Gianni Mario Francesco) datevi da fare: schiodate dai loro scranni i buffoni (che non sono solo Grillo e Berlusconi); dialogate e favorite il dialogo, specie tra diversi; lavorate per la Politica, perchè l’ultimo abbia finalmente voce propria e perchè ognuno si senta cittadino protagonista della stagione che vive.
La vecchia dirigenza del pd si è assicurata di nuovo la poltrona, questa gente non cambierà mai niente perchè cambiare significa sovvertire il sistema, un sistema colluso e malato capace di garantire solo se stesso e gli interessi dei personaggi che ci sono dentro.
Ancora riusciamo a tirare, ma la corda si sta spezzando, l’impeto dell’insoddisfazione sta prendendo vigore, 5 stelle rappresenta il caso emblematico dell’attuale situazione sociale del Paese che interpreta la rabbia di una grande fetta della popolazione.
Prodi,Berlusconi, Bersani Monti e i loro adepti, ci hanno portato alla rovina.
L’entrata nell’euro, senza i dovuti controlli sui prezzi, le ruberie e gli sprechi della politica, la tassazione più alta al mondo e la collusione con la mafia sono i mali della nostra società.
Solo ribaltando il sistema si può dare speranza al nostro Paese e alla nostra Calabria sempre più relegata ai margini.
La rivoluzione è la vera soluzione.
Nella situazione politica attuale, nella quale tutti sembrano aver vinto ma nessuno troppo la vostra riflessione sembra aver messo il dito nella piaga.La gente è stanca di promesse mai mantenute, è stanca di una politica che cura il proprio orticello, perdendo l’unico scopo per cui ci si dovrebbe spendere: il bene dei cittadini,oggi più che mai sbandierato ai quattro venti ma, passate le campagne elettorali, rimesso sotto il moggio. Fate bene, carissimi Gianni e Mario, a portare avanti la vostra mission di rinnovamento della politica, cercate di aprirvi con la gente, cercando di farvi carico dei loro problemi, intessendo con essi un dialogo libero,aperto e franco, evitando di lasciarvi condizionare dai soliti “soloni” della politica: chi semina bene raccoglierà bene, siatene pur certi.
Avete ragione, carissimi Gianni e Mario. In moltissimi, a partire da me, parlano e scrivono in maniera incomprensibile. Io con la scelta “eccessiva” e “antipatica” di citare e riferirmi al mio modesto bagaglio culturale, sono scostante e incomprensibile. Non chiaro. Altri, dirigenti del PD che ho votato – dirigenti come lo siete voi e su cui al pari vostro incombe l’onere della chiarezza e della semplicità per risultare convincente e condivisibile e pure votabile – si nascondono dietro gli ismi e i ragionamenti da intellettuale, per far esclamare tanti “Oh,ah,eh …” di “maraviglia” che non oltre mandino “alla striglia” della pochezza e della manifesta cretinaggine. Mi hanno riferito del Consiglio comunale aperto. Mi ha fatto piacere non aver potuto partecipare. Quanta… e pure dal revanscismo del passato!! Voi, carissimi Gianni e Mario e GD e giovani, cui credo per il grido di sincerità verso il Vero, siate il futuro, siate la palla a centro, siate quelli che “a testa alta e schiena dritta”, fatevi forza, seguendo sempre la vostra coscienza. L’Italia e Cirò Marina, lontana dalla chiarezza e che pure cazzeggia conoscenze non facendosi capire, ha fiducia in Voi. Ma state attenti. “Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi. … Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit: “Cur – inquit – turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?” Lor signori vi vogliono fregare. assegnando colpe proprie agli altri. Tanto voi giovani…!!