“Uno dei malvezzi della politica Calabrese è quello di essere ripetitiva in concetti e idee che comportano soltanto uno spreco di risorse economiche andandole a sottrarre alla possibilità di realizzare opere più consone al sociale, al collettivo e allo sviluppo reale della regione – afferma Gianfranco Turino, Responsabile Settore Ricerche, Studi e Programmazione di UGL Trasporto Aereo Calabria. Non si può continuare ad ipotecare il futuro con invenzioni fuori dal naturale solo per compiacere e compiacersi come dialogo in politichese per gli obblighi elettorali, precedenti e di quelli in vista delle scadenze di mandato ormai prossime. Ancora una volta, il tappo del disguido viene fatto saltare sul trasporto aereo, riportando in cronaca il solito inesistente aeroporto di Sibari, un tarlo che si ripropone a scadenze quasi fisse. Nel passato, abbastanza recente, venne dettagliata la necessità di una pista per servire quella zona, in una formula di avio superficie per velivoli con funzioni di aerotaxi e con collegamenti brevi, il cui costo, sostenuto dalla Regione era, in quel momento, un finanziamento di 22 miliardi delle vecchie lire. Il progetto, quanto meno assurdo,fu pesantemente contestato dall’allora sindaco di Crotone, Pasquale Senatore e dal presidente della Provincia, Carmine Talarico. Mi permetto di ricordare che la Calabria, è una delle poche regioni italiane, ad avere tre aeroporti, con competenze di servizio all’utenza, diversificate in relazione alla geografia che vanno a gestire. La distanza tra i tre scali, è abbastanza notevole, per cui non esiste una forma restrittiva di concorrenzialità.
Pretendere di edificare un aeroporto a Sibari, a mio avviso e per l’esperienza acquisita nel settore, è un macroscopico azzardo destinato a non dare i risultati sperati ai fautori dell’operazione, organismi regionali compresi, la nascita di un quarto aeroporto comporterebbe una ennesima crisi d’identità economica pesante che finirebbe sulle spalle di noi contribuenti. L’ipotetico scalo di Sibari, se costruito, porterebbe la nostra regione ad essere l’unica ad avere un così alto numero di strutture del volo in rapporto alla geografia e alla ridotta densità di popolazione e, di conseguenza, di utenza, ne deriverebbe un pericoloso collasso, capace di portare ad un cronico fallimento totale. Oggi, i tre aeroporti esistenti sono già di per se stessi a rischio, tra ristrettezze strutturali e operative che limitano alcune piste, bilanci non certo attivi e blocco operativo con contratti di collegamenti firmati ma non onorati, il loro mantenimento, nell’attuale, ha dei costi non certo lievi, sarebbe da insensati caricare con altre strutture il settore aereo della Calabria. La nostra è una regione che non ha le potenzialità economiche per supportare un avio superficie, l’uso dei cosiddetta aero taxi ha un prezzo elevato che pochi, almeno nel nostro ambiente collettivo, possono permettersi. La regione, il signor governatore e l’ex- sindaco di Cassano (nel cui comune è ubicato il territorio di Sibari) pensino a potenziare quelli che gia’ esistono e, per una volta nella nostra storia, sarebbe legittimo restare con i piedi, saldamente a terra smettendola di pensare a realizzare sogni impossibili ma cercare con tutte le forze di rilanciare ciò che già faticosamente abbiamo edificato lasciando alla fantasia di chi non ha rispetto per la Calabria i voli pindarici”.




