Continua l’importante attività di monitoraggio dei rapaci nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, che vede come protagonista il giovane ornitologo Giuseppe Candelise. Nei giorni scorsi, Candelise, insieme all’esperto ornitologo Pucci, entrambi originari di Cirò Marina, si sono recati a Gambarie d’Aspromonte per prendere parte al progetto di monitoraggio post-nuziale gestito dall’associazione Ornis Italica.
Il progetto ha come obiettivo il censimento e il monitoraggio delle specie di rapaci che, provenienti dall’Europa, migrano verso l’Africa centrale per lo svernamento, attraversando il cielo dell’Aspromonte. Questa regione, infatti, rappresenta una delle principali rotte migratorie per i rapaci che si dirigono verso sud. Durante i due giorni di osservazioni, i cieli dell’Aspromonte sono stati animati da un incessante passaggio di varie specie, tra cui Falchi pecchiaioli, Falchi di palude, Nibbi bruni, Albanelle e molti altri uccelli migratori.
Tra i circa 3500 rapaci avvistati e monitorati, il Falco pecchiaiolo si è rivelato la specie più numerosa, con 2500 esemplari avvistati in soli due giorni. Il giovane Candelise, grazie alla sua straordinaria vista e alle sue doti di osservazione, è riuscito a individuare molti degli esemplari anche a grandi distanze, dimostrando una notevole capacità di riconoscimento sul campo.
Riconoscere le diverse specie di rapaci in volo non è un compito semplice e richiede anni di esperienza. Oltre alla specie, è possibile distinguere anche sesso e età degli esemplari, abilità che Candelise ha sviluppato sotto la guida di Michele Cento, uno dei massimi esperti europei in questo settore. La dedizione richiesta per questo tipo di attività è notevole: gli ornitologi trascorrono anche 10 ore consecutive a scrutare il cielo, pazientemente in attesa del passaggio degli uccelli migratori.
Oltre al monitoraggio in Aspromonte, il fenomeno migratorio dei rapaci interessa anche altre aree, come Punta Alice, dove la rotta migratoria attraversa il mare. Per migliorare l’avvistamento degli uccelli in questo punto strategico, si suggerisce la costruzione di un’altana vicino al faro, poiché gli uccelli tendono a convergere in questa zona prima di attraversare il mare.
Il turismo naturalistico è in forte crescita e Punta Alice, con le sue caratteristiche uniche, ha le potenzialità per diventare un punto di riferimento per gli appassionati di birdwatching e per chiunque voglia godere dello spettacolo della migrazione dei rapaci.
Questa attività non è solo una passione per ornitologi come Giuseppe Candelise, ma anche un’importante occasione per sensibilizzare il pubblico e promuovere la conservazione dell’ambiente naturale che ospita queste spettacolari specie migratorie.