Specie rara per la Calabria e considerata invasiva per il resto d’Europa.

L’Ibis sacro (Threskiornis aethiopicus), specie di origine africana dal caratteristico piumaggio bianco e nero e dal lungo becco ricurvo, si sta sempre di più espandendo in Italia. La Calabria è il limite più a sud della presenza della specie. La presenza dell’Ibis sacro in Europa è documentata dagli anni ’90, quando fughe e rilasci accidentali da parchi zoologici ne hanno favorito l’espansione. In Italia, le prime nidificazioni si sono verificate in Piemonte nel 1989, con una progressiva diffusione verso sud, accelerata nell’ultimo decennio. Questo uccello si è dimostrato altamente adattabile ad ambienti antropizzati: predilige zone umide ricche di acqua e fango, ma frequenta con regolarità campi coltivati, aree urbane e discariche, dove trova facilmente risorse alimentari. La sua dieta comprende insetti, molluschi, piccoli pesci, anfibi, uova e pulli di uccelli nidificanti, nonché rifiuti urbani. Questo comportamento alimentare, unito alla competizione per i siti di nidificazione, rappresenta una minaccia per le specie autoctone e per gli equilibri naturali, soprattutto nelle aree con risorse limitate. “La presenza dell’Ibis sacro è un segnale che richiede attenzione, afferma l’Ornitolo Mario Pucci componente della StOrCal (Stazione Ornitologica Calabrese), sia per l’importanza scientifica del fenomeno, sia per le implicazioni che questa specie può avere sugli ecosistemi regionali. Attraverso il monitoraggio costante e il coinvolgimento della comunità, possiamo garantire una gestione consapevole e sostenibile della nostra fauna selvatica.” La StOrCal, fondata nel 2013, è un’associazione culturale dedicata alla promozione della ricerca scientifica e alla conservazione dell’avifauna calabrese. Riunendo la maggior parte degli ornitologi della regione, l’associazione opera con attività di ricerca, divulgazione e sensibilizzazione ambientale. Raccogliendo dati e collaborando con altri osservatori, la StOrCal intende monitorare la diffusione dell’Ibis sacro e sensibilizzare il pubblico sulla necessità di affrontare il fenomeno con approcci scientifici. La Citizen Science (o scienza fatta dai cittadini) può giocare un ruolo chiave in questo contesto: l’associazione invita appassionati e cittadini a segnalare avvistamenti tramite piattaforme specializzate come Ornitho.it (https://www.ornitho.it/) oppure comunicandoli direttamente al rappresentante Mario Pucci all’indirizzo e-mail mariopucci1963@libero.it, fornendo così un contributo concreto al monitoraggio.
L’Ibis sacro rappresenta un esempio emblematico delle sfide ecologiche poste dalle specie aliene invasive. L’area di Punta Alice, con la sua straordinaria biodiversità e i numerosi habitat di valore, deve affrontare questa problematica con interventi basati su evidenze scientifiche e strategie sostenibili. La gestione attenta della specie è fondamentale per preservare gli equilibri naturali e tutelare il patrimonio avifaunistico di Punta Alice.


