E’ giunta l’ora di farci sentire

La grave crisi economica in atto, con ripercussioni disastrose nel nostro già fragile tessuto economico, ha acuito ancor di più il malessere che serpeggia tra i Dottori Commercialisti della provincia di Crotone, appartenenti ad una categoria priva da un anno di una governance nazionale. Qualora ve ne fosse bisogno, ha amplificato, al limite della sopportazione ormai, tutto ciò che da anni si ritiene non consono alla nostra professione. Per gli anzidetti motivi e per il perdurare dell’incertezza della Legislazione Tributaria con la quale si opera quotidianamente, l’Assemblea degli iscritti all’Ordine di Crotone, riunitasi in seduta straordinaria oggi, 10 gennaio, e che ha visto la massiccia partecipazione degli iscritti, ha deciso di assumere una democratica e civile ma, allo stesso tempo, decisa e determinata posizione al riguardo; la categoria ha affermato la necessità di riappropriarsi del ruolo assegnatogli dalla società civile con il riconoscimento della dignità professionale acquisita con studi e competenze specifiche: non più meri esecutori e dipendenti della amministrazione finanziaria ma consiglieri ed esperti del settore.
La continua legiferazione di norme vessatorie (antiriciclaggio, privacy, sanzioni su invii telematici), il continuo disattendere delle norme previste dallo Statuto del Contribuente, il mancato riconoscimento, anche economico, da parte delle Istituzioni, all’apporto tecnologico e di sostanza dato da tutti gli studi professionali con la telematizzazione degli atti, ha trasformato in doveri insostenibili quelli che sono e dovrebbero essere sacrosanti diritti.
Considerato che nelle more, la categoria è in attesa dell’approvazione del Codice di Autoregolamentazione del Diritto allo Sciopero , l’Assemblea odierna si è cosi determinata:

1. Approvazione del Documento Programmatico così come proposto dal Consiglio dell’Ordine;
2. Ove perdurasse lo stato di incertezza e di insostenibilità del Fisco, verranno prese in seria considerazione estreme forme di protesta quale per esempio, la mancata assunzione dell’incarico alla trasmissione di qualsiasi atto telematico;
3. Accorato appello, affinché tutti gli Ordini di Italia e il Ministero competente si uniscano e si facciano promotori di una rapida soluzione allo scopo di riassicurarci una “Governance” che ci rappresenti e ci tuteli;
4. Organizzazione di un Assemblea pubblica, nel più breve tempo possibile, che coinvolga non solo tutte le categorie professionali ma anche l’ormai spento tessuto economico e sociale della nostra provincia.

L’auspicio conclusivo dell’Assemblea è che questa prima iniziativa venga condivisa non soltanto a livello locale, ma anche a livello regionale prima e nazionale dopo, perché non possiamo più permettere che siano altri a decidere del nostro Futuro.