Roma. “Mi sento libera, ma ancora minacciata. Continuo a ricevere minacce di morte dal mio paese. Dai Talebani, tutto è possibile”. E’ la confessione che Asia Bibi, la donna cristiana chiusa per dieci anni nel braccio della morte pakistano con la falsa accusa di “blasfemia” prima di riparare in Cana
continua a leggere su “IL FOGLIO” >>
Capire le “donne di conforto” senza miti: memoria contesa e tribalismo antigiapponese
Capire le “donne di conforto” senza miti: bordelli di guerra, memoria contesa e tribalismo antigiapponese Quando si parla di donne...




