Il risultato è così impietoso che perfino Luigi Iovino, deputato grillino fedele alla linea, lo ammette. “Abbiamo preso gli stessi voti dei comunisti e di Potere al popolo”. Constatazione brutale, e però sostanzialmente corretta. Perché, nelle suppletive di Roma, dove domenica si è votato per legger
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Capire le “donne di conforto” senza miti: memoria contesa e tribalismo antigiapponese
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