Austin, Texas. “I miei pronomi sono she/they”, dice stringendomi la mano. Revelle è alta, bionda, con due orecchini giganteschi, ed è ancora all’inizio del processo di transizione da uomo a donna. È una delle centinaia di volontarie che sono arrivate ad Austin, in Texas, a sostegno della campagna di
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Capire le “donne di conforto” senza miti: memoria contesa e tribalismo antigiapponese
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