“Ora gioco in porta. Mi infilo i guanti e sono contento”. Comincia dalla fine, Mi chiamavano Tatanka (Baldini+Castoldi, 209 pagine, 16 euro), l’autobiografia calcistica di Dario Hübner. Comincia come se fosse un film, nel presente, e libera un lungo flash back che riesce a impaginare, nel medesimo e
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Capire le “donne di conforto” senza miti: memoria contesa e tribalismo antigiapponese
Capire le “donne di conforto” senza miti: bordelli di guerra, memoria contesa e tribalismo antigiapponese Quando si parla di donne...




