Fase 2 avviata, e dal 18 maggio anche le attività lavorative sono riprese quasi tutte, uomini e donne che dopo oltre due di mesi di blocco sono ritornati negli uffici, nei negozi, nei ristoranti e nei bar, il Paese si è rimesso in movimento. Qui in Calabria, se i dati relativi al contagio fanno ben sperare, se il Governatore della Calabria preme già da diverse settimane sul pedale dell’acceleratore, lo stesso non può dirsi per la mobilità sul territorio regionale e quindi provinciale. Dal 16 marzo in Calabria è in vigore il decreto n. 9 del Presidente della Regione che riduce al 30% il trasporto pubblico. In in fase di lockdown il provvedimento regionale era giustificato dal blocco delle attività e quindi dall’assenza di utenza, oggi con la Fase 2 questo ritardo non è giustificabile. Non è giustificabile perché non tiene conto delle esigenze reali e concrete delle persone, perché non tiene conto del territorio, comuni e piccoli centri che non possono contare su nessun altro tipo di collegamento o infrastruttura, e perché non tiene conto delle spese che la Regione sta comunque affrontando. Servizio ridotto al 30% ma impegno economico che è rimasto quello pre emergenza Convid-19.
La Regione Calabria, la Governatrice Santelli, l’assessore al ramo
Domenica Catalfamo rimettano davvero in movimento la Calabria, così come
è stato fatto nel resto del territorio nazionale, si riporti
rapidamente il servizio all’80%.
Le nostre comunità sono state chiamate e sono ancora chiamate ad
affrontare problemi e disagi, una ripresa economica che fatica, una
ripresa delle attività economiche, sociali ed umane che deve essere
supportata. A farne le spese sono ancora i cittadini, le persone più
fragili.
Cambiamo davvero marcia, per il bene della Calabria e dei calabresi.