
IndipendenteMente propone alle istituzioni uno studio di fattibilità assieme ad ENI.
L’Associazione politico-culturale “IndipendenteMente” lancia un appello alle istituzioni locali e regionali affinché valutino la possibilità di avviare, in collaborazione con Eni, uno studio di fattibilità per la riconversione dell’ex capannone Montecatini di Punta Alice (Cirò Marina) in un impianto termale talassoterapico all’avanguardia. Un progetto capace di valorizzare il potenziale terapeutico del Mar Ionio e rilanciare l’economia del territorio.
L’immobile, di proprietà Eni, si trova in una posizione strategica a ridosso di Punta Alice e rappresenta un’opportunità unica per la creazione di un centro talassoterapico d’eccellenza, con piscine termali, percorsi benessere e terapie riabilitative basate sulle proprietà benefiche dell’acqua marina.
In un’ottica di destagionalizzazione dell’offerta turistica, un polo turistico-sanitario integrato con le risorse naturali e archeologiche del sito potrebbe attrarre visitatori durante tutto l’anno, generando occupazione qualificata e indotto economico per l’intero comprensorio di Cirò Marina.
L’associazione IndipendenteMente chiede che le istituzioni si facciano promotrici dell’apertura di un tavolo tecnico con Eni per valutare la fattibilità del progetto, avviando uno studio di impatto economico-ambientale in collaborazione con università, enti di ricerca ed esperti del settore.
La proposta, a seguito di una convenzione tra le parti, potrebbe rientrare tra i progetti finanziabili attraverso fondi del PNRR, fondi europei e risorse regionali destinate alla rigenerazione territoriale.
«Quell’area abbandonata può trasformarsi in una risorsa per tutta la Calabria — dichiara Cataldo Filippelli, presidente di IndipendenteMente —. Chiediamo alle istituzioni di sostenere questa proposta presso Eni: un impianto termale di queste dimensioni creerebbe lavoro, attrarrebbe turismo 365 giorni l’anno e valorizzerebbe un luogo simbolo, coniugando innovazione e rispetto del patrimonio storico».
Tra la popolazione è ancora vivo il ricordo della cosiddetta “acqua calda”, fonte di ristoro per le passate generazioni. L’impatto socio-economico di una grande struttura termale a Cirò Marina sarebbe significativo, considerando anche i benefici delle cure talassoterapiche: miglioramento della salute respiratoria, della circolazione, della muscolatura, supporto alla riabilitazione motoria e benessere psico-fisico.
I vantaggi per il territorio sarebbero molteplici: riutilizzo di una struttura esistente senza ulteriore consumo di suolo, attrattività per il turismo di prossimità e internazionale, valorizzazione di cultura, natura ed enogastronomia. Parte dell’area potrebbe essere destinata a spazi per giovani, con accesso al mare tutto l’anno e una struttura polifunzionale per eventi.
La riconversione dell’ex capannone Eni nelle più grandi terme talassoterapiche d’Italia rappresenterebbe uno sviluppo sostenibile a basso impatto ambientale, capace di preservare la bellezza naturale del sito e di valorizzarne l’importanza storica. L’intervento si inserirebbe, infatti, in un contesto archeologico che fu della Magna Grecia, dove già antichi greci e romani conoscevano e apprezzavano le virtù terapeutiche delle acque.
Favorire un turismo destagionalizzato significherebbe non solo sostenere le attività commerciali esistenti, ma anche attrarre nuovi investimenti, contrastare lo spopolamento e rafforzare il tessuto socio-economico del territorio.




