
Durante la stagione estiva, le acque cristalline del Mar Ionio non ospitano solo bagnanti, velisti e turisti, ma anche creature affascinanti e misteriose: le meduse. Sebbene spesso associate a esperienze spiacevoli, le meduse svolgono un ruolo cruciale nell’ecosistema marino e rappresentano un indicatore sensibile dello stato di salute del nostro mare.
Come sottolinea il Capitano Girolamo Parretta, Presidente del Circolo per l’Ambiente IBIS ODV:
“Le meduse non sono semplicemente presenze fastidiose, ma vere e proprie sentinelle del mare. La loro abbondanza o la loro scarsità, la comparsa di determinate specie, possono darci indicazioni preziose sullo stato di salute delle nostre acque, sui cambiamenti climatici e sugli equilibri delicati del nostro ecosistema. Studiarle e comprenderle è fondamentale per la tutela del nostro prezioso Ionio. Esse ci ricordano la complessità e la meraviglia della vita marina, un patrimonio che abbiamo il dovere di proteggere e valorizzare.”
Le meduse sono animali antichissimi appartenenti al phylum degli Cnidari. Hanno un corpo gelatinoso, composto per oltre il 90% di acqua, e possiedono cnidociti, cellule urticanti situate nei tentacoli, utilizzate per difendersi e catturare le prede. Queste cellule possono causare irritazioni cutanee anche all’uomo, sebbene l’intensità delle reazioni vari molto a seconda della specie coinvolta.
Molto urticanti
- Pelagia noctiluca (medusa luminosa): colorazione rosata o violacea, molto comune, soprattutto di notte per via della sua bioluminescenza. Provoca dolore acuto, vescicole e infiammazioni.
- Chrysaora hysoscella (medusa bussola): riconoscibile per l’ombrello bianco attraversato da bande marroni. Urticazione forte, simile alla Pelagia.
- Carybdea marsupialis (vespa di mare mediterranea): piccola, trasparente e cubica, frequente su fondali sabbiosi. Provoca dolore immediato e striature rosse.
- Olindias phosphorica: più rara, ma con punture molto dolorose.
Moderatamente urticanti
- Rhizostoma pulmo (polmone di mare): grande e biancastra, spesso visibile in superficie. Può causare lieve bruciore e irritazione.
- Gonionemus vertens: piccola, striata di arancione, si trova spesso tra le alghe. Causa irritazione localizzata.
Poco o per nulla urticanti
- Cotylorhiza tuberculata (uovo fritto): ha una forma curiosa e una colorazione gialla-arancione. Diffusissima in Calabria, è praticamente innocua, causando solo un lieve pizzicore.
- Aurelia spp. (medusa quadrifoglio): ombrello trasparente con quattro gonadi a forma di ferro di cavallo. Effetti quasi nulli.
- Mnemiopsis leidyi (noce di mare): specie invasiva, trasparente e bioluminescente, completamente innocua per l’uomo.
Primo soccorso in caso di contatto
In caso di puntura, è essenziale mantenere la calma e seguire questi semplici passaggi:
- Non strofinare mai la parte colpita.
- Sciacquare con acqua di mare, evitando l’acqua dolce che potrebbe peggiorare la situazione.
- Applicare una miscela di bicarbonato e acqua di mare in parti uguali per circa 2 minuti.
- Rimuovere i residui con una carta plastificata o simile.
- Applicare impacchi freddi (non ghiaccio diretto) per 5–15 minuti.
- Se il dolore persiste, consultare un medico o farmacista.
Per la Carybdea marsupialis, può essere utile applicare aceto e successivamente un impacco caldo.
Le meduse non sono solo organismi da temere, ma protagoniste affascinanti della biodiversità marina. Osservarle con rispetto e curiosità può trasformare una passeggiata in spiaggia in un’esperienza educativa e sorprendente.
Il Circolo IBIS ODV si impegna, attraverso attività di educazione ambientale, escursioni scientifiche e progetti di citizen science, a favorire una conoscenza profonda del Mar Ionio e dei suoi abitanti.
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