“Quanto dichiarato alla stampa dal Sindaco di Cirò, Avv. Mario Caruso, sull’Unione dei Comuni è in linea con il nostro pensiero – afferma in presidente di I’M, Cataldo Filippelli. Dal 2010, in ogni nostro intervento in materia, abbiamo infatti, costantemente ripetuto che l’Unione dei Comuni non è una fusione tra enti, ma un nuovo ente locale territoriale, che nasce per promuovere l’integrazione dell’azione amministrativa tra i Comuni e garantire un coordinamento delle politiche di programma e sviluppo del territorio, migliorando la qualità dei servizi erogati ai cittadini e sviluppando nello stesso tempo economie di scala. La forma di gestione associata dei servizi puo’ essere, ai sensi della normativa vigente, raggiunta attraverso due strumenti: la convenzione o l’unione. Mentre la convenzione è strumento idoneo per razionalizzare la spesa ed ottimizzare i servizi, l’unione, cui noi di I’M auspichiamo, mira non solo alla gestione associata dei servizi ma anche ad una politica comune per lo sviluppo del territorio. La nostra proposta è che la “convenzione”, già a giusta ragione avviata dai Comuni di Cirò, Crucoli e Melissa e cui il Sindaco Caruso si riferisce, si rafforzi della partecipazione del Comune di Cirò Marina e diventi “unione”.
Questo è lo strumento che noi di I’M consideriamo come strada maestra per la collaborazione comunale, cui crediamo si riferisca anche il Presidente dei Giovani Democratici Giuseppe Dell’Aquila. Il D.L. 95/2012 noto come decreto sulla “Spending Review” è chiaro anche quando disegna l’Unione dei Comuni quale ente a costo zero. I suoi organi, statuisce la norma, devono essere formati «senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, da amministratori in carica dei comuni associati e a essi non possono essere attribuite retribuzioni, gettoni e indennità o emolumenti». I mezzi e il personale delle unioni devono provenire dai comuni associati: ne è obbligatorio il conferimento, in relazione alle funzioni assegnate; «in sede di prima applicazione», è vietato alle unioni «il superamento della somma delle spese di personale sostenute precedentemente dai singoli comuni partecipanti»; Un ente senza costi aggiuntivi che razionalizzi i servizi attraverso una gestione associata producendo in tal modo risparmio ed efficienza nei servizi, ma che faccia anche da coordinamento ad una politica unitaria di sviluppo del territorio senza che venga meno l’autonomia dei Comuni aderenti, è la sintesi incontrovertibile di quanto noi di I’M stiamo caldeggiando dal 2010. Ci riserviamo di scendere nei dettagli quando riceveremo risposta di adesione dai Sindaci dei comuni di Cirò Marina, Cirò, Crucoli e Melissa circa la loro partecipazione attiva al workshop, cui interverranno anche altri esperti in materia. Siamo certi, conoscendone la solerzia, che nessuno di loro vorrà fare mancare il proprio contributo all’approfondimento di questo tema strategico, del quale ormai si parla molto, anche tra la cittadinanza”.




