“Mentre alcuni seguitano a pensare che, forse, il Ministro Orlando possa venire a trovarli, il cittadino Nicola Morra – capogruppo del M5S al Senato della Repubblica – ha già riportato le nostre idee a circa 150 colleghi, parlamentari della Repubblica. Lo stesso Morra si è dichiarato più che disponibile a collaborare con il Movimento dei cittadini crotonesi, per far si che si concretizzi il progetto di rinascita del territorio attraverso la politica di turismo culturale. E’ per questo che lo scorso 3 agosto 2013, il capogruppo al Senato del M5S, é stato accolto dai cittadini nella Sala del Comune, a seguito di un’iniziativa che ha visto protagonista buona parte del Movimento crotonese e l’archeologa Margherita Corrado presso il sito archeologico e il museo di Capo Colonna. Morra si è gentilmente concesso alle interviste con il chiaro intento di richiamare l’attenzione della popolazione sull’immenso patrimonio della nostra terra. Il senatore Morra ha insistito nel qualificarsi “nostro dipendente portavoce”; forse sarà per la sua rinuncia alle etichette istituzionali che il Sindaco Peppino Vallone (pur trovandoci nella sede del Comune) ed il Presidente della Provincia Stano Zurlo non hanno risposto al nostro invito. È probabile che non si ritengano nostri “dipendenti”. Leggermente differente la posizione della Vicepresidente della Regione Calabria la quale, seppure non presente per motivi istituzionali, ha comunque inviato una lettera di scuse e di buoni auspici per il territorio relativamente all’argomento archeologia, quale ideale volano della ripresa economica dell’intera provincia crotonese. Al riguardo però, sarebbe bene che la V. Presidente rendesse partecipi i propri concittadini su alcuni temi importanti; in particolare, sulle modalità con cui l’ente intende procedere alla realizzazione degli scavi. Non vorremmo che il tutto si risolva nel coinvolgimento di 3-400 zappatori, con paghe da call center, limitatamente ai prossimi 2/3 anni. Da alcuni mesi, il M5S crotonese – unitamente all’associazione “Gettini di Vitalba” – prova ad informare i cittadini che Crotone, da sempre “gestita” secondo interessi di partito lontanissimi dal nostro territorio, ha le potenzialità per rilanciare il proprio sviluppo economico attraverso il turismo culturale. Il turismo è una risorsa che, qualora adeguatamente gestita, può creare un notevole indotto, allargato ai trasporti, ai servizi commerciali (ristoranti, bar, hotel, lidi balneari, negozi), agli artigiani, all’enogastronomia, e ancora all’edilizia, l’editoria, le nuove tecnologie e molti altri ambiti ancora, con tutti i benefici che potrebbero conseguirne. Tutti oramai riconoscono l’esistenza di uno stretto collegamento tra le politiche di coesione economico-sociale e il ruolo della cultura, e la grande capacità di occupazione che quest’ultima può creare per i giovani. Sarebbe opportuno, però, analizzare le condizioni di fondo che permettono a una realtà territoriale urbana di estendere appieno le proprie attività del turismo culturale: l’immagine, la qualità e la gamma dei prodotti e dei servizi offerti, la reale capacità della città di garantire l’efficacia dello sviluppo delle molteplici attività turistiche nel medio e lungo termine. La presenza di forza lavoro qualificata, campagne di marketing efficaci, la possibilità di modernizzare l’arredo urbano – per consentire una effettiva fruibilità e accessibilità del patrimonio culturale – l’adeguata tutela e valorizzazione del patrimonio medesimo: si tratta di elementi che chiamano in causa molteplici centri decisionali, tenuti ad agire in maniera concorde. L’immenso patrimonio archeologico crotonese potrebbe costituire un punto essenziale per un “nuovo” sviluppo cittadino, e influire notevolmente anche su quello dell’intera regione, finalmente realizzando una crescita economica stabile e durevole. Una crescita che non sia “imposta” né “artificiale”, ma basata sulle potenzialità che il territorio offre sia dal punto di vista naturale che da quello archeologico/culturale.
Le premesse per questo importante rilancio sono reali: la domanda di cultura e il desiderio di fruire di pacchetti culturali registrano un continuo aumento presso il pubblico di tutto il mondo; per i settori legati all’offerta culturale si delineano prospettive di crescita superiori alla media e solidamente ancorate alla portata del grande valore del patrimonio da comunicato. Ad oggi, tuttavia, nonostante le potenzialità, la città di Crotone non riesce a intercettare questo grande fervore. Ai crotonesi non rimane altro che organizzare al meglio il proprio patrimonio archeologico, attraverso l’impegno di professionisti del settore, dotati delle competenze per realizzare un ottimo e corretto lavoro. Tutti – i cittadini, i rappresentanti istituzionali, i mezzi di informazione, etc. – sono chiamati a fare la propria parte, attraverso la conoscenza e la consapevolezza dell’esistenza di un ingente patrimonio, della possibilità di poterlo “sfruttare” (pur con grande buonsenso) grazie ad un corretto processo di recupero, che veda l’impiego di risorse che, fra l’altro, sarebbero già immediatamente disponibili (finanziamenti dello Stato, risarcimenti Syndial ecc..). Il M5S, che rappresenta circa un terzo degli elettori crotonesi, desidera proporre un modello di amministrazione che pone al centro dell’azione politica il bene comune. Vorremmo che tutti i cittadini, soprattutto tutti coloro che rivestono ruoli istituzionali, ascoltassero le nostre proposte. Sono proposte che provengono “dalla base”, da persone che vivono in questa città e non sono più disposte a delegare le scelte fondamentali a gente che – agendo all’esterno rispetto alla nostra città – ha dimostrato di non curare minimamente il loro futuro. Nei giorni scorsi abbiamo letto della replica di “alcuni ex dipendenti Sasol” alle affermazioni della dott.ssa Corrado, archeologa, secondo la quale la forza lavoro che si prevede di impiegare per il recupero dell’antica Kroton – formata appunto dagli ex dipendenti Sasol – sarebbe sproporzionata rispetto alle attività da compiere. Al riguardo, ammesso che siano stati ex dipendenti Sasol a rilasciare tali dichiarazioni, e che vi siano ancora cittadini crotonesi disposti a credere alle promesse dell’attuale classe politica della Calabria, il Movimento 5 stelle intende fornire alcune precisazioni. In particolare, preme sottolineare come ciò che il Movimento denuncia da tempo – unitamente all’associazione Gettini di Vitalba – non è sconosciuto agli ex dipendenti della Sasol, nè intende andare contro i loro interessi e le loro giuste speranze di reinserimento nel mondo lavorativo. Semplicemente, riteniamo che, per come ipotizzato, il progetto di recupero non sia fattibile sul piano tecnico, e non del tutto razionale sul piano dell’utilizzo del denaro pubblico. Molti ex dipendenti Sasol, anzi, sono addirittura simpatizzanti del Movimento 5 stelle: sono consapevoli, quindi, del fatto che il Movimento intenda agire nella verità e nell’unico interesse della buona gestione delle risorse collettive”.




