
Una sanità commissariata, 2 posti letto ogni 1000 abitanti, a dispetto di una media nazionale di 3.2, 107 posti di terapia intensiva presenti in tutta la regione, con carenze di personale gravi e diffuse: sono questi i numeri con cui la Calabria si prepara ad affrontare l’emergenza Coronavirus.
Quanto scritto è ancor più significativo se si considera che in Italia, in 10 anni, sono stati tagliati circa 37 miliardi alla sanità pubblica. Azione, questa, che si è conseguentemente tradotta in un enorme calo del livello di assistenza: sono stati persi 70 mila posti letto e chiusi 359 reparti, oltre a tanti piccoli efficienti e produttivi ospedali, come il presidio Ospedaliero “VITTORIO COSENTINO” di Cariati.
Alla chiusura di tanti piccoli ospedali territoriali calabresi non è seguito, però, un calo del DEFICIT sanitario regionale che, al contrario, è aumentato a dismisura nel corso degli anni! Ciò a chiara dimostrazione del fatto che non erano questi presidi sanitari i veri centri di costo che aggravavano le finanze del bilancio regionale.
In sostanza nel nostro paese sono state destinate alla sanità (e quindi alla vita e/o alla morte dei cittadini) meno risorse di quelle programmate per quelle di finanza pubblica.
Numeri che mostrano come, prima di ogni altra cosa, la nostra Regione abbia un disperato bisogno di una sanità efficiente, diffusa, EQUAMENTE DISTRIBUITA SUI TERRITORI e soprattutto PUBBLICA.
Proprio oggi il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, ha lanciato l’allarme sulla situazione drammatica che vive la sanità calabrese, che rischia di non reggere all’urto del coronavirus. Contestualmente, quindi, Anelli ha proposto l’apertura di ospedali da campo e l’utilizzo della sanità militare oltre a quella convenzionata.
Noi di FORZA ITALIA – Cariati sosteniamo che, prioritariamente e/o contestualmente alle proposte per la Calabria del Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, sarebbe più giusto, facile, efficiente e lungimirante riaprire gli Ospedali pubblici ingiustamente chiusi nel corso degli anni in Calabria, come l’ex Ospedale “VITTORIO COSENTINO” di Cariati.
Azione, quest’ultima, che non può compiersi senza un contestuale aumento delle assunzioni nella sanità pubblica utile a far fronte alla gravissima carenza di personale sanitario che, da qui a qualche anno, potrebbe





Non è solo giusto ma è anche doveroso aprire qualsiasi struttura sanitaria a disposizione in calabria. La nostra regione è paragonabile all’Africa priva di ogni mezzo all’altezza di far fronte a questa coronavirus. Quel poco che abbiamo dobbiamo attivarlo per non essere condannati a morire
La politica calabrese che ha mal gestito la sanita’ regionale dovrebbe fare un mea culpa del grave disastro per noi cittadini che paghiamo regolarmente le tasse causato dalla chiusura di ospedali che erano fiori all’occhiello dei territori di appartenenza, come il Cosentino di Cariati. Adesso è giunto il momento di scrollarsi di dosso vecchie remore e in questo marasma generale di emergenza corona virus i responsabili devono pensare a far aprire i battenti a questi presidi che languono in “solitario abbandono”.
La parola virgolettata che mi avete cancellato non è una parolaccia.
Scelleratezza!!!
È il minimo per classificare il danno che avete prodotto!!!
La sanità privata che avete lobbisticamente e delinguetemente finanziato ci ha portato a non poter usufruire dei minimi bisogni di salute.
Figuriamoci nel fronteggiare una emergenza!!!
Cos’altro volete spolparvi ora???!!!
Prima lo hanno fatto chiudere con politiche <> scellerate di risparmio e riordino che hanno prodotto questi risultati. Adesso li vogliono riaprire???
Avete pure applaudito Scopelliti quando li chiudeva, solo però da noi!!!
Nel reggino non è riuscito a chiuderne neanche 1 (uno)!!!
Adesso vi state accorgendo della <> che avete combinato???
Riapriteli!!! Alla Regione ci siete di nuovo voi!!!
Non avete scuse per non farlo!!!
Tranne quelle di farle alla nostra comunità in particolare ed alla nostra bellissima regione in generale!!!