
L’11 dicembre, al Teatro Apollo di Crotone, si è svolta l’iniziativa “Natale sotto l’Albero”, promossa dalla Camera Minorile e dalla Camera dei Giuslavoristi di Crotone, che ha rappresentato un momento di straordinaria rilevanza civile, culturale ed educativa per il nostro territorio.
Una giornata intensa e partecipata che ha visto insieme giornalisti di spessore nazionale, professionisti del mondo medico, esperti di sicurezza e legalità, rappresentanti delle istituzioni, dirigenti scolastici, famiglie, associazioni, imprese e mondo del lavoro.
Una comunità ampia e trasversale, unita nel segno della protezione dei minori e del contrasto alle loro fragilità.
Da questo evento è emerso un messaggio chiaro e condiviso:
occuparsi della sicurezza, del benessere e delle fragilità dei bambini è la forma più alta e nobile di legalità.
Una legalità che non si esaurisce nella solidarietà episodica o nella raccolta fondi, ma che si traduce in azioni concrete, capaci di entrare nelle scuole, nelle famiglie, nei servizi territoriali, nei luoghi in cui le vulnerabilità emergono e possono essere intercettate per tempo.
Prendersi cura dei bambini più esposti, sostenerli e soprattutto prevenire il disagio significa costruire una società più sana, più giusta e più capace di futuro.
È un gesto collettivo che misura la qualità della nostra democrazia e la forza reale della nostra comunità.
In questo contesto, la CONF.I.A.L. di Crotone ha portato il proprio contributo e, anche alla luce del riconoscimento conferito dalla Camera Minorile del Tribunale di Crotone “per l’impegno esemplare nel sostenere il riconoscimento dei diritti previdenziali dei minori affetti da patologie gravi e per l’azione costante a favore della loro inclusione scolastica”, rinnova e rafforza il proprio impegno.
Un riconoscimento che ci gratifica, ma soprattutto ci responsabilizza ulteriormente, spingendoci a mettere in campo iniziative moderne, credibili e strutturate all’interno delle scuole.
Nei prossimi mesi, attraverso esperti convenzionati, la CONF.I.A.L. avvierà: percorsi di educazione alimentare e di educazione affettivo-sessuale, attività di monitoraggio della salute, per verificare eventuali riflessi dell’inquinamento ambientale sui nostri giovani, laboratori dedicati alla conoscenza e gestione delle emozioni, affinché bambini e ragazzi imparino a riconoscerle, a non subirle e a condividerle con i propri compagni, rafforzando consapevolezza emotiva e relazioni positive.
A rafforzare il senso profondo di queste azioni è il tema centrale dell’alfabetizzazione emotiva, oggi più che mai decisivo.
Educare bambini e ragazzi a riconoscere, nominare e comprendere le proprie emozioni — dalla rabbia alla frustrazione, dalla paura alla tristezza — significa offrire strumenti concreti per vivere le emozioni senza subirle, trasformandole in consapevolezza, dialogo e relazione.
La violenza, il disagio e la prevaricazione nascono spesso dall’incapacità di dare un nome a ciò che si prova.
Per questo insegnare ai giovani a gestire la rabbia, a condividerla in modo sano con i compagni, a sentirsi ascoltati e compresi, rappresenta una delle più efficaci azioni di prevenzione sociale ed educativa.
L’alfabetizzazione emotiva non è un concetto astratto, ma una pratica quotidiana che entra nelle scuole, nelle famiglie e nelle comunità educanti.
Aiuta i ragazzi a non isolarsi, a non esplodere, a non chiudersi nel silenzio o nella violenza, ma a costruire legami, dialogo e rispetto reciproco.
L’impegno complessivo del territorio — dal progetto regionale degli psicologi scolastici, alle iniziative di inclusione come DesTeenAzione, fino ai percorsi di musicoterapia dell’associazione Ariel in Calabria dedicati a bambini con patologie neuromotorie — dimostra che esiste un movimento educativo e sociale concreto, che guarda al futuro con responsabilità.
Ora serve continuità, una regia istituzionale solida e un coordinamento stabile tra scuola, famiglie, terzo settore, imprese e mondo del lavoro.
Ma soprattutto serve un valore condiviso: voler bene alla nostra terra.
E voler bene a questo territorio significa unire, includere, sostenere chi è più fragile, mettendo insieme idee, professionalità e responsabilità.
Ognuno con il proprio ruolo, ognuno con il proprio contributo.Solo così potremo garantire ai nostri bambini e ai nostri ragazzi il diritto fondamentale a crescere in un ambiente sicuro, sereno e ricco di opportunità.
Fabio Tomaino
Segretario Provinciale CONF.I.A.L. – Crotone




