Le associazioni esprimono grande preoccupazione per la gravissima situazione venutasi a creare in seguito alle copiose e insistenti piogge che si sono abbattute nell’intera provincia e che hanno causato l’esondazione del fiume Neto, mettendo a dura prova interi comparti del mondo agricolo. Nelle campagne si contano danni incalcolabili, soprattutto nelle zone di pianura con le colture orticole di stagione che sono state spazzate via, con i seminativi autunno vernini che irrimediabilmente dovranno essere riseminati e con le strade poderali e interpoderali completamente andate distrutte e che ora devono essere ripristinate. Conseguenze negative si registrano anche tra gli allevamenti e i produttori olivicoli e vitivinicoli.
Uno stato generale, quindi, che andrebbe ancora una volta ad aggravare la situazione economica delle imprese agricole, già in difficoltà a causa della crisi strutturale nel quale si trova oramai da diversi anni il settore. “Il mondo agricolo Crotonese è in ginocchio e per tali ragioni chiediamo la dichiarazione dello stato di calamità – affermano CIA e Confagricoltura. Chiediamo a tutte le istituzioni preposte, a Sua Eccellenza il Prefetto, ai nostri rappresentati politici regionali e nazionali, di non lasciarci soli, ma di collaborare con il mondo agricolo e i suoi rappresentanti in questo delicato momento”. La Cooperativa Bioagrizoo chiede la conta dei danni: “I fiumi Neto, Tacina e Vitravo sono tracimati arrecando danni notevolissimi ed ingenti, con il passare delle ore migliaia sono le segnalazioni di gravissimi danni subiti e verificatisi. Milioni di euro sono i danni causati all’agricoltura ed alle attività produttive, occorre che gli uffici tecnici dei comuni coinvolti dal maltempo verifichino la reale consistenza degli eventuali danni attivando le procedure di legge previste. La nostra cooperativa a cui aderiscono centinaia di produttori agricoli quasi tutti colpiti dall’evento calamitoso metterà a disposizione i propri tecnici e monitorerà tutti gli adempimenti perché possano avviarsi il più celere possibile tutte le procedure di richiesta di calamità e mettere in atto una serie di interventi di solidarietà per assistere coloro i quali hanno subito danni ingenti”.