Se è vero, come sostengono molti economisti, che dietro ogni crisi si celano rilevanti opportunità socio economiche, anche nella nostra realtà si percepisce qualche lieve ma significativo segnale. Pur essendo ormai ridotti a lumicino, i segnali in termini di politiche pubbliche, sul piano più propriamente strategico e di posizionamento, le aziende, in alcuni settori, vivono ormai una fase di sperimentazione di soluzioni nuove. Nel caso dell’agricoltura, il modello della filiera corta, nel nostro Territorio sembra essere ormai destinato a ritrovare lo smalto di un tempo, coniugando qualità e convenienza per il consumatore con quella valorizzazione, dell’attività svolta dal produttore, che il mercato tradizionale aveva annientato. Aggiungendo nuovi tasselli, siamo, quindi, in grado di estendere il nostro modello dall’ortofrutta a beni di più largo consumo, come nel caso dei cereali. Partiamo, quindi, dal grano, che nella cultura contadina era fonte di sostentamento, di vita e di economia, per riappropriarci delle nostre produzioni sane, per garantire ai consumatori un benessere che costa poco e per mettere in piedi l’architrave di un più maturo sistema alimentare locale, garantito dal Gal Kroton. Pertanto, Venerdi’ 14 giugno, è stato siglato l’accordo di filiera del grano Senatore Cappelli, tra i produttori di grano, i mulino e i trasformatori. La presenza del Gal Kroton garantisce la possibilità di preservare il prodotto e le sue peculiarità, ma nello stesso tempo consentirà all’agricoltore, solitamente anello debole della filiera agroalimentare, di riappropriarsi del suo ruolo attivo, coniugando il giusto prezzo per le sue produzioni con la sempre necessaria presenza di un sbocco al mercato.
La novità consiste, quindi, nel mettere in moto un sistema economico che coinvolge produzione, trasformazione e piccola distribuzione, ognuna delle quali avrà un ruolo alla pari, determinante ed importante per la buona riuscita del Progetto. Attorno al Progetto ruoteranno, inoltre, una serie di iniziative di promozione e comunicazione che coinvolgeranno le Scuole e la ristorazione, promuovendo, in modo particolare, la sana e corretta alimentazione attraverso la conoscenza ed il consumo dei prodotti della nostra terra. La valorizzazione della filiera del grano Cappelli prende l’avvio da una serie di incontri di approfondimento rivolti agli operatori del comparto agricolo, intercettati nella fase di Concertazione territoriale avviata nel 2011. Scopo dell’attività di sensibilizzazione e informazione territoriale è stata l’introduzione del grano Cappelli e l’elaborazione di un Disciplinare per la Filiera produttiva di farina, pasta, pane e prodotti da forno. Dopo una prima fase di concertazione, sono stati censiti i terreni ed individuati gli agricoltori disposti ad avviare la prima sperimentazione. Numerosi agricoltori, hanno manifestato interesse al Progetto ed hanno sottoscritto un Protocollo, effettuando la semina. Il GAL si è impegnato ad avviare l’accompagnamento e l’assistenza alle aziende della filiera, monitorando tutte le fasi. Nel corso del primo anno sono stati prodotti circa 250 quintali di grano, utilizzati in parte per la risemina ed in parte per la trasformazione, convincendoci noi stessi, circa i risultati in termini di coinvolgimento dei produttori, di concreta fattibilità e di elevata qualità dei prodotti trasformati. Nel corso dell’autunno del 2012 i produttori hanno avviato la realizzazione di una filiera completa, dalla produzione di seme a quella di farina, fino alla trasformazione e lavorazione in pasta e pane di alta qualità. Per la raccolta, attualmente in corso, stimiamo, pertanto, una produzione di grano Senatore Cappelli intorno ai 1.000 quintali, che saranno utilizzati parte per la risemina e parte per essere trasformata in farina, pasta e pane che sanno utilizzati a fini di promozione e valorizzazione di un prodotto per eccellenza nostrano e sano.




