Nato a Napoli, il 26 maggio 1961, vive a Roma. È musicista, arrangiatore, compositore e direttore d’orchestra. Da giovanissimo suona nei locali della sua città e poi come session man in Italia e all’estero con diversi artisti. Stiamo parlando del maestro Adriano Pennino, oramai famoso nel campo della musica e dello spettacolo. Era a Cirò Marina in occasione del concerto dei Carboidrati del 10 maggio scorso, in incognito per tanti. La sua ricca bibliografia ci dice che già agli inizi degli anni 80, incontra Gino Paoli e con questi nasce una lunga e proficua collaborazione come pianista e come arrangiatore, realizzando per lui vari album tra cui “L’ufficio delle cose perdute” e il fortunato “Matto come un gatto” che contiene il brano “Quattro amici al bar”, vincitore del Festivalbar 1991. Come pianista sviluppa uno stile leggero ed essenziale definito da Ennio Morricone “semplice ma sofisticato…”, che negli arrangiamenti si traduce nella capacità di spaziare tra i vari generi musicali alla ricerca di sonorità sempre originali, senza mai snaturare l’artista che ha di fronte.
A partire dagli anni 90 collabora con Pino Daniele in diverse produzioni di cantanti emergenti e intensifica la sua attività di arrangiatore e produttore collaborando con artisti quali Ornella Vanoni, Paola Turci, Giorgia, Niccolò Fabi, Anna Tatangelo, Gianluca Grignani, Franco Califano, Gianni Morandi, Luca Barbarossa, L’Aura, Peppino di Capri, Karima, Alessandra Amoroso, il crotonese Mario Nunziante, Sal Da Vinci, Marcella e Gianni Bella, Zero Assoluto e tanti altri. Ma, al di là dello spessore del musicista e produttore, che abbiamo sinteticamente riportato, lo abbiamo voluto sentire per cercare di capire, considerato il suo interessamento verso la nostra band emergente, I Carboidrati, cosa lo ha colpito, dove potranno arrivare, quale potrà essere il loro futuro e soprattutto quali le prossime novità. Ricordiamo che la band è composta da: Pasquale Sculco, Pietro Sculco, Giuseppe Giardino, Leonardo Michele Carluccio, Federico Vaccaro e Antonio Sessa. In questi giorni la band sta girando il video di “questi uomini”. Questa l’intervista realizzata telefonicamente con il maestro Pennino:
Maestro Pennino, in quale occasione ha avuto modo di conoscere i Carboidrati?
Ho avuto modo di conoscerli e sentirli durante la loro partecipazione, ad una gara canora a Manfredonia, in Puglia, anche se fuori concorso.
Cosa l’ha spinta a segnalare il gruppo ad un programma di caratura nazionale come Amici?
Il loro modo d’interpretare la canzone, la loro personalità che si staccava dai solito stereotipi allineati. Avevano qualcosa di unico, di particolare.
Cosa ne pensa dell’avventura della band ad Amici?
Penso che sono stati penalizzati, forse a causa del presunto plagio, senza considerare invece la loro personalissima interpretazione.
Dopo aver collaborato con gente del calibro di Ornella Vanoni, Gianni Bella, Alessandra Amoroso e tanti altri, cosa l’ha spinta a collaborare con i Carboidrati?
Perché nelle loro canzoni e nell’interpretazione si avverte una forte territorialità, la forza di radici
dove la “lotta” diventa più dura per ottenere l’affermazione che loro mettono in campo, come dicevo, con una forte personalità e unicità.
Il brano ‘Questi uomini’ spopola nelle radio locali sia calabresi che non, lei l’ha definito un capolavoro, può avere un riscontro a livello nazionale?
Credo di sì, perché a partire dal loro leader Pasquale e facendo una similitudine, hanno molta espressività e teatralità, che si accosta alla mimica facciale e all’interpretazione di un altro vostro famoso cantautore, Rino Gaetano.
Lei era presente al concerto dei Carboidrati tenutosi a Ciro Marina, è stato un grande successo, si aspettava una performance di questo livello da parte della band?
Quando una band raggiunge certi successi ed affermazioni, partecipando ad un programma come Amici che li ha posti all’attenzione generale e nazionale, era inevitabile, come inevitabile, da meridionale, il calore che la sua gente ha tributato loro.
Cosa ne pensa degli altri membri della band?
In ogni gruppo, oltre al leader, vi sono sempre gli altri componenti, chi alla chitarra, alla fisarmonica, alla pianola, chi alla batteria, ognuno ha una sua peculiarità che creano appunto il gruppo e ne tracciano l’unicità, come nel loro caso.
Avete da poco ultimato in veneto la registrazione del primo album dei Carboidrati “Anche se qui”, come è andata?
Le performance in studio, come per tutti, agli inizi sono diverse da quelle con il pubblico di fronte o in un concerto in piazza o altro luogo. In studio di registrazione bisogna stare attenti ad ogni “click” ed essere precisi nei tempi e quindi ci si perfeziona con l’esperienza e lo studio.
Quando uscirà e quante canzoni ha l’album?
L’album uscirà il 19 giugno si compone di 8 pezzi, 3 inediti, 3 classici (pezzi di Rino Gaetano e Dalla) e due dialettali.
E’ un album che potrebbe avere un buon impatto anche su scala nazionale?
Credo di sì. Sarà il banco di prova per impegni futuri.
Come vede il futuro dei Carboidrati?
Se l’album avrà il successo che io credo e mi auguro, presto potremo avere delle piacevoli novità.
E’ un gruppo che ha delle potenzialità per poter ambire a palcoscenici di primissimo livello come Sanremo?
Come ho già detto, se l’album avrà il consenso che io credo, li potremmo vedere concorrere per Saremo.
Sentire suonare e cantare i carboidrati è piacevole ed energizzante per l’anima, proprio come un bel piatto di carboidrati fa per il corpo! Auguro a questo interessante gruppo di giovani un futuro di meritati successi.
FORZA RAGAZZI HAD MAJORA SEMPER