Riceviamo e pubblichiamo una lettera indirizzata in redazione da un cittadino di Cirò Marina.
“Egr. Direttore, personalmente, come tante altre persone, frequento quotidianamente la pineta comunale e mi rendo conto che, oltre all’ eterna questione pulizia, è diventato urgentissimo vietare l’accesso a qualunque tipo di veicolo.
È stato ormai segnalato da altri lettori, e da me constatato sul posto, che i viali sono diventati piste per moto, vespe, motorini e addirittura quad che si insinuano pericolosamente in spazi angusti frequentati dai numerosi runners che sperano di trovare l’ambiente ideale da vivere per la propria salute, ma anche da famigliole che vorrebbero un minimo di tranquillità per far giocare i propri bimbi.
E c’è anche chi, ritenendo sia una proprietà privata, entra con la propria auto per avere un posto in prima fila.
È chiaro che a questo punto può succedere di tutto: dall’ investimento dell’ignaro pedone all’accensione accidentale di un fuoco con una scintilla che provocherebbe un disastro ambientale di vaste proporzioni, vista la siccità di questo periodo.
E non è tutto. Moltissimi cittadini sono al corrente delle visite barbariche che durante le festività (1′ Maggio e Ferragosto su tutti) vedono transitare fuoristrada pieni di vettovaglie i cui resti vengono abbandonati rigorosamente fuori da quei poveri cestini ormai vandalizzati e mai svuotati. In definitiva una doppia violenza.
Tutto questo è in massima parte dovuto alla distruzione delle recinzioni in più punti e delle sbarre cui sono stati divelti i lucchetti originari che consentono agevolmente il passaggio a qualsiasi mezzo voglia introdursi.
Eppure fino a poco tempo fa esistevano anche dei cartelli di divieto d’entrata ai mezzi non autorizzati, per cui diventa impossibile anche contestare l’abuso.
Possibile che sia così difficile occuparsi di queste cose?
È un bene inestimabile di tutti questa nostra pineta che, a causa di pochi, va lentamente a morire.
Facciamo, quindi, appello a chi di competenza affinché ciò che temiamo non debba accadere e che questo bene prezioso possa finalmente ritornare ad essere la meraviglia di un tempo, fruibile da chi la rispetta e interdetta a chi la considera un oggetto del proprio divertimento.”