“Il tempo è perduto, ma forse no. Il ricordo può arrivare inaspettato, portandosi dietro la nostalgia di un mondo, basta un piccolo dolce, la madeleine, immersa nel tè di tiglio”.
È Marcel Proust a raccontarlo, in uno dei passi più celebri di Dalla parte di Swann.
Il ricordo, cristallizzato da qualche parte, apparentemente inaccessibile, si svela nella sua potenza; basta un lieve e soffice profumo ed appare una via d’ingresso alla memoria. E’ quello che è successo mercoledì sera ad un gruppo di cinquantenni che si sono ritrovati, dopo 40 anni, sul belvedere di Cirò con la loro insegnante delle elementari Rosella F.
È bastato un abbraccio e l’incoronazione attraverso un ciondolo a forma di cuore con il nome di ciascuno, a far rivivere momenti unici della fase della vita più bella per età, spensieratezza e allegria. Sono stati i bambini iscritti alla scuola elementare, sezione C, della scuola Luigi Lilio di Cirò, che hanno trascorso insieme 5 anni, (1977/1982).
Un salto nel passato attraverso il quale la coscienza stessa si è emozionata, ricordando momenti condivisi, amori per alcuni vissuti, per altri taciuti, parlando anche degli assenti, rendendoli, cosi, presenti. Nulla rende il ciclo dell’esistenza più tangibile del vedere i propri compagni di classe cresciuti e, grazie al profondo affetto, senza riconoscere alcun segno di invecchiamento nei singoli volti. È stato un po’ come continuare a leggere un romanzo di vita, di tante storie differenti, ma che partono tutte da un’esperienza di vita condivisa, con un senso di profonda intimità reciproca. Si conoscevano quando erano bambini, ragazzi, prima di sviluppare un’immagine pubblica adulta che oggi li vede uomini e donne e tutto ciò è stato meraviglioso.