Anche l’Europa dà l’ok all’aeroporto della Sibaritide. L’opera, insieme all’auspicato e non più differibile ammodernamento della Strada Statale 106, rappresenta lo snodo strategico per lo sviluppo dell’area Nord-Est della Calabria. Serve solo l’impegno concreto da parte della Regione e del territorio ad individuare i fondi necessari alla realizzazione dello Scalo e farlo rientrare nelle appetenze della rete aeroportuale commerciale e turistica nazionale. Non ci sono veti. E da oggi non ci sono più nemmeno alibi. Questo grazie al lavoro che, con responsabilità, ho portato avanti in Consiglio regionale, facendomi portavoce delle istanze e delle esigenze palesate dall’intero comprensorio della Sibaritide e sostenendo la necessità di inserire lo scalo aeroportuale di Sibari nel nuovo Piano dei trasporti calabrese.
È quanto dichiara, con soddisfazione, il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, all’indomani della ratifica senza eccezioni del nuovo PRT (piano regionale dei trasporti) da parte della Commissione Europea.
L’Aeroporto di Sibari – dice Graziano – è un’opera utile e realizzabile. Lo ha ribadito anche la Commissione Europea sostenendo, di fatto, le mie ragioni e quelle dell’intero comprensorio ionico sibarita, recepite dal Governo regionale e dall’Assessore alla Logistica Francesco Russo che ha guidato e coordinato l’elaborazione del Piano. L’Europa – aggiunge il Segretario questore – per la realizzazione del Prt ha messo sul piatto della regione ben 9 miliardi di euro. Una buona cifra, ma che dovrà essere investita oculatamente e con virtuosismo se si vorranno realizzare tutte le direttive previste dal Piano. Tra queste proprio lo scalo aeroportuale di Sibari. Che rappresenta, in realtà, uno dei pochi elementi innovativi dello strumento di gestione dei trasporti regionale. Il quale, perlopiù, è incentrato sulla riqualificazioni del sistema esistente. L’aeroporto e l’ammodernamento della Statale 106 nel tratto calabrese rappresentano, invece, l’elemento di novità sul quale puntare.
È allarmante – a proposito – la decisione del Governo di eliminare dal Cipe i fondi per la realizzazione del Megalotto 3 della strada ionica. Uno schiaffo ad un territorio già privo di servizi per la mobilità. Contro il quale – precisa e scandisce il Consigliere regionale – serve una reazione forte da parte della Regione Calabria che, tanto più oggi dopo il via libera senza eccezioni dato dalla Commissione europea al Prt, deve fare la voce grossa sul tavolo del Primo ministro affinché si ristabilisca subito il progetto di ammodernamento della SS106. Dal canto loro, anche i Sindaci della Sibaritide, in questa vertenza che riguarda l’intera collettività del comprensorio, devono dimostrare capacità di cooperazione, promuovendo e sostenendo in modo univoco una protesta istituzionale intelligente presso il Governo. Con l’auspicio che si riescano a mettere da parte, nell’interesse di tutti, divergenze e personalismi che purtroppo hanno contribuito a produrre questo ennesimo colpo a danno del territorio.
Intanto – conclude Graziano – ho già presentato un’interrogazione al Presidente Oliverio per sapere quali iniziative intenderà assumere, nel breve tempo, la Regione Calabria per individuare i fondi e finanziare i lavori di realizzazione dell’aeroporto di Sibari e quali saranno, invece, le iniziative atte ad evitare il blocco dei fondi Cipe destinati alle opere del Megalotto 3 della Statale 106.
cosenza è l’unico sito geopolitico ad aspirare ad un aeroporto in provincia propria.non so come mai i grandi della politica cosentina,sono stati così ad attendere nel pretendere un suo aeroporto.
non meravigliatevi cosenza lo merita e forse servirà anche per il crotonese. saluti micuzzo
Non commento la veridicità sull’ok della commissione europea relativa all’aeroporto della sibaritide, quello che deve far riflettere a chi porta avanti, anche con coraggio devo ammettere, è il bacino d’utenza dei passeggeri, se si considera che lamezia si attesta sui 2,5ml , mentre gli altri due scali insieme non raggiungono il milione.
Se tanto coraggio fosse stato speso precedentemente per il rifacimento della 106, oggi non ci troveremmo con un aeroporto ( S.Anna) chiuso e probabilmente sarebbe stato un aeroporto appetibile anche ad altre compagnie, visto la posizione ottimale dello stesso.
Saluti