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Home Altre Notizie

Chi parla della Cervara come parco divertimenti non la conosce affatto

by LaRedazione
1 Giugno 2013
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19
dune bianche della Cervara
Dune bianche della Cervara

da ilCirotano.it di qualche anno fa.
Rinvenute splendide Dune sabbiose anche sul litorale di Cirò Marina, la scoperta è di qualche giorno fa, quando nel corso del monitoraggio delle pianti esistenti sul litorale Jonico di Cirò Marina,per il progetto”Bandiera blu” da parte del comune di Cirò Marina, uno studioso locale Giuseppe De Fine, si è imbattuto in tale scoperta.

Le Dune si trovano in zona “Cervara”, sarebbe una opportunità dichiarare tale area zona protetta facendo instaurare una zona “SIC”(Sito di Interesse Comunitario) da parte della Provincia di Crotone, visto che nell’area in questione, una piccola oasi di bellezza incontaminata, è presente una ricca flora importante per il mantenimento dell’ecosistema ambientale, dove primeggia il Giglio di Mattioli, il Papavero Cornuto, il Fico degli Ottentotti, il Narciso selvatico, le Acace Marine, il Finocchio Marino, la Scilla di Mare, l’Erica, l’Asfodelo bianco, l’Eringio Marino, il Mirtillo nero, e tante altre specie presenti, il tutto incorniciato da un lembo di mare azzurro ancora incontaminato.

Se verrebbe insediato una nuova zona SIC meriterebbe che si chiamasse”Le Dune della Cervara”, come la zona in cui sono state trovate, un sito che potrebbe far decollare il turismo culturale visto anche la vicinanza con “I Mercati Saraceni” a pochi passi anche dall’area archeologica di Punta Alice, tutti insieme potrebbe rappresentare il volano dell’economia dell’intero paese basato su ambiente, archeologia e agricoltura che con i suoi vigneti DOC impreziosiscono il territorio già potenzialmente valido.

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Ora tocca ai nostri politici promuovere il territorio, sfruttando le potenzialità ambientali, archeologici, ed enogastronomiche preesistenti, affinché diano un segnale vincente all’intero territorio da anni caduto in letargo, sfruttato e cementificato. Il primo passo positivo sarebbe proprio la costituzione della zona SIC delle “Dune della Cervara”. Intanto si muovono i primi passi, infatti l’assessore al verde pubblico Pasquale Cataldi, insieme al tecnico Giuseppe Fuscaldo dell’ufficio segreteria del comune di Cirò Marina che si sta occupando assieme ad altri esperti di promuovere l’area marina con tutte le sue bellezze naturali che l’avvolgono, hanno già fatto un sopralluogo sulla zona in questione, entrambi si sono detti sorpresi e meravigliati di tanta bellezza innata per le Dune e di come tante piante le fanno da cornice a due passi dal mare. Un’area così importante deve diventare oasi protetta, ci racconta l’assessore, nei prossimi giorni, dice, porterò in Giunta la mia proposta di fare di questo posto un’area SIC. Inoltre su questo tratto di spiaggia le tartarughe di mare vengono a depositare le preziose uova”.

Questo era l’articolo apparso sul cirotano quando era assessore al verde pubblico Pasquale Cataldi . A distanza di anni l’area anzichè essere migliorata è sempre più abbandonata a se stessa; Cosa succederebbe a tutto ciò se la Cervara anche se per soli due mesi, verrebbe violentata da uomini e auto. Non è più logico spostare il divertimento più a sud dove già ci sono giostre, mercati, discoteche e quant’altro possano attirare i turisti del divertimento.

Narcisi sulle dune della cervara

papavero cornuto sulle dune della cervara

Euforbia delle dune della-cervara

 

 

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Comments 19

  1. alfredo petralia says:
    8 anni ago

    Mi piacerebbe sapere esattamente dove si trovano le dune ci cervara.
    Mi occupo di insetti che vivono in ambienti dunali.
    Grazie

    Rispondi
  2. giuseppe perri says:
    13 anni ago

    evitiamo agli indigini…di toccare ….la cervara…

    Rispondi
  3. cataldo ant. amoruso says:
    13 anni ago

    Rileggendo i commenti a mente un po’ più fredda, vorrei considerare che l’idea di ‘organizzare’ una specie di parco giochi acquatico alla Cervara è fuori da qualsiasi logica, e che sarebbe da considerare più o meno alla stregua di uno scherzo di pessimo gusto, se non fosse una idea pericolosamente realizzabile. Anche in questa occasione siamo in puntuale, immancabile ritardo: non mi piace fare paragoni, mai, ma devo dire che in qualche altra realtà, anche italiana, ci si sarebbe peoccupati, ad esempio, di salvaguardare l’habitat studiando – guarda caso- il propagarsi del cosiddetto ‘fico degli ottentotti’- cioè quella pianta, infestante quanto bella, che attecchisce alla Cervara e che è conosciuta nel sud dell’Italia come ‘unghie di strega’ (ogne ‘e janàra in Campania), scientificamente carpobrotus (qui soprattutto glaucescens), preservandone la presenza e la convivenza con le piante autoctone. La Cervara ha già perso molto del suo valore, della spiaggia del Fego non è più nemmeno il caso di parlare, perché sarebbe come parlarne… in contumacia, visto che è stata distrutta, e che da distruggere ormai rimane ben poco… E soprattutto vorrei invitare quelle persone che vogliono salvaguardare questo pezzo di Calabria, anche in previsione di lotte future, a non perdersi dietro a problemi filosofici, di non avviarsi divisi alla meta, poiché ciò non è ammissibile: si perde in partenza! Grazie.

    Rispondi
    • michele cavarretta says:
      13 anni ago

      Signor Cataldo Ant. Amoruso, sono d’accordo con lei sul fatto che si debba fare meno filosofia, a tutto vantaggio della concretezza; Ci avvieremo uniti alla meta, a patto che alla testa di noi “Indignados cirotani”, ci sia lei che, sapientemente, saprà condurci alla vittoria, felicemente orfana di filosofi, poeti e letterati inconcludenti.

      Rispondi
      • cataldo ant. amoruso says:
        13 anni ago

        Egregio sig. Cavarretta, non me ne voglia se non le rispondo nel merito: non saprei proprio cosa dirLe. Spero di non aver offeso né Lei, né nessun altro, con i miei interventi, improntati più che altro a desideri od auspici, ed in questo senso sì, inconcludenti. Se permette, voglio almeno rimanere convinto che sono stato io a non sapermi spiegare, e non altri a non capirmi.
        Grazie.

        Rispondi
        • michele cavarretta says:
          13 anni ago

          Preg.issimo Signor Cataldo Ant. Amoruso, lei è persona fin troppo educata e fine per arrivare a formulare pensieri che urtino la sensibilità altrui, se non in funzione del sacrosanto diritto di difesa e salvaguardia della propria dignità unitamente ai principi fondanti la propria vita. Lei avrà colto, probabilmente, una punta di ironia nel leggere il mio post, ma posso rassicurarla in tal senso, che ,esso è scevro di qualsivoglia artifizio retorico e spero lo intenda come una reale esortazione a che, persone come lei, come noi, si convincano ad unirsi x le tante battaglie civili, atte a preservare quanto ancora rimane di inviolato. La sua volontà di non rispondere nel merito a quanto da me scritto, è più che rispettabile, dal momento che il suo pensiero è facilmente desumibile dal tenore dei diversi articoli, che lei, puntualmente, pubblica su argomenti spinosi riguardanti in nostro comprensorio. In ultimo, ci terrei a dirle che, verosimilmente, siamo stati entrambi a non saperci spiegare…..o forse, pregiudizialmente, a non capirci. Questo è quanto le dovevo x fugare ogni dubbio circa la bontà della mia replica alla sua risposta. In quanto ai filosofi dispensatori di sterili argomentazioni finalizzate ad un intellettualismo auto-referenziale, beh, dico loro di calarsi nella realtà, avendo il coraggio di schierarsi contro un sistema, dal quale, fino ad oggi, speravano di avere in cambio dei favori.

          Rispondi
  4. Giuseppe Scigliano says:
    13 anni ago

    Scusate se mi intrometto dalla Germania in questo argomento ma sento il bisogno ed il dovere di esprimere il mio parere. Condivido pienamete quanto detto da chi sta cercando di difendere questo angolo di paradiso dagli interessi privati ed in particolar modo quanto espresso dal mio caro amico Francesco Vizza.
    Apprezzo e sostengo la proposta di De Fine di creare l’oasi protetta “Le dune della Cervara”.

    Rispondi
  5. angelo says:
    13 anni ago

    Mi si consenta, anche alla luce di quanto asserito dal sig. Bonessi, di esprimere, ancora una volta, il mio forte dissenso e le mie innumerevoli perplessità in merito a questa iniziativa.
    Premesso che siamo a Cirò Marina, e non in provincia di Bolzano dove ti appioppano una multa se solo estirpi un fiore, voglio ricordare che tutte le iniziative, estratte magicamente dal cilindro e portate avanti con precise assicurazioni di salvaguardia dell’ambiente, sono state tutte apportatrici di qualche danno. Vedasi quel mostro che si chiama Syndial, esempio di distruzione di macchia mediterranea e di violento impatto ambientale, che dovrebbe costituire un monito per le nuove generazioni ad operare con maggiore oculatezza. In tempi più recenti la pineta, che – a seguito della riqualificazione – è diventata ancora più lurida di prima, vedasi ancora la Marinella di Cirò, che è un altro esempio della sconsideratezza con cui agisce la mano dell’uomo.
    Detto questo, mi chiedo: se è vero come è vero che un imprenditore agisce anche in nome di un giusto ritorno economico per gli investimenti prodotti, com’è possibile che queste entrate saranno limitate a 30/50 al giorno? Non voglio fare i conti in tasca a nessuno, ma credo che sarebbe la prima volta che un’azienda anteponga l’ambiente ai propri interessi.
    Ed ancora: considerata la mostruosa mole di decibel che inonda il nostro paese d’estate e che non risparmia alcun luogo, sia esso centro o periferia, chi potrà credere che questa location è stata scelta anche per .. (cito testualmente quanto detto dal Bonessi) “poter svolgere serenamente e con tranquillità le nostre attività di benessere senza intaccare la tranquillità dei residenti e anche e soprattutto nel rispetto delle ordinanze balneari”. ?
    Beh, mi sembra che ci siano troppe cosette che non convincono appieno.
    Ripeto ancora una volta che l’iniziativa è valida. Vi inviterei solo a riflettere, perché il posto è troppo bello, al pari di un santuario, e non merita di essere profanato.

    Grazie dell’ospitalità.

    Rispondi
  6. luigi marra says:
    13 anni ago

    Noi tutti dovremmo essere felici delle bellezze naturali che ancora resistono all’arroganza dei nostri concittadini.
    La verità,secondo la mia personale opinione,è che molte lodevoli iniziative sono diventate col passare del tempo”il cavallo di troia” per progetti meramente speculativi!
    Non bisogna avere un atteggiamneto a priori pregiudiziale,ma vigilare sui progetti in essere à certamente opera meritoria pre la salvaguardia del nostro amato territorio comunale.
    luigi

    Rispondi
  7. Francesco Vizza says:
    13 anni ago

    Caro Michele Cavarretta il mio era un ragionamento per paradossi, sicuramente poco comprensibile e chiedo umilmente scusa. Traduco. Da diversi anni nel nostro comprensorio è in atto una sorta di “deriva genetica”, e lo puoi capire dai commenti a favore di questa sbagliata iniziativa, che taglia trasversalmente buona parte della classe politica e delle associazioni culturali(?) e cittadine che, ahimè, non battono un colpo. Il degrado galoppante di Cirò Marina è la sua diretta ed ineluttabile conseguenza. Non è la Cervara il luogo giusto per questo tipo di attività. Concordo con De Fine che propone la creazione dell’oasi protetta “Le dune della Cervara” ed è questa iniziativa, invece, che dobbiamo appoggiare con forza.

    Rispondi
    • michele cavarretta says:
      13 anni ago

      Carissimo e pregevole Francesco Vizza, mi corre l’obbligo di porgerti le mie scuse. Di fatti, alla luce di una più attenta lettura del tuo commento in ordine all’articolo di Giuseppe De Fine, ritengo di essere stato precipitoso e forse, in determinati passaggi della mia risposta, irriguardoso nei tuoi confronti, laddove avrei dovuto scorgere fra le tue righe, un sottilissimo quanto pregevole sarcasmo. Pertanto, faccio ammenda e tendo la mano a chi, come te, dà prova di coraggio, sensibilità e senso civico. Sarò sempre dalla parte di chi difenderà la “bellezza”, poichè, come già affermato autorevolmente dal grande Sgarbi citando il sublime Dostoevskj, la bellezza salverà il mondo solo se esso saprà preservarla dall’arroganza dei potenti.

      Rispondi
  8. Cataldo Bonessi says:
    13 anni ago

    L’articolo postato dalla nostra Direzione, vuole essere una premessa a quello di cui tanto si sta parlando in questi giorni sul Cirotano.it, al fine di poter farVi meglio comprendere quello di cui si tratta.
    Innanzitutto il Vostro “Mostro Acquatico” prevede: “No cementificazione, No gelati, No panini, No inquinamento, No lido, No ristorazione, No grande strutture in legno, No prefabbricati , ma solo divertimento, spettacolo e benessere.
    Noi capiamo bene la preoccupazione di Voi tutti per quanto riguarda la salvaguardia del nostro territorio e dell’ambiente che ci circonda, ma forse non avete ancora capito bene il senso di questa nostra iniziativa.
    Ebbene,vogliamo farVi capire di cosa si tratta senza che si demolisca tutto ciò in partenza e poi saranno i fatti a giudicarci!!
    La presente iniziativa consiste soltanto nella realizzazione di un luogo riservandolo allo stato naturale senza intaccare quelle che sono le bellezze del posto delle quali si parla, ovvero, il Giglio di Mattioli, il Papavero Cornuto, il Fico degli Ottentotti, il Narciso selvatico, le Acace Marine, il Finocchio Marino, la Scilla di Mare, l’Erica, l’Asfodelo bianco, l’Eringio Marino, il Mirtillo, in quanto queste non si trovano né sopra e nè sotto lo specchio d’acqua autorizzato e neanche sulla spiaggia antistante, anzi attualmente c’è solo la presenza di spazzatura, frigoriferi, gomme ,scarti di materiale edile, bottiglie di plastica, carte etc.., tutte cose che potete verificare con i Vostri occhi recandoVi sul posto e che noi con questa iniziativa provvederemo dopo tanti anni a bonificare . E per quanto riguarda il verde di cui parla l’articolo è stato rovinato purtroppo da chi con le proprie jeap, moto cross, etc.., passava e spassava a gran velocità sterminandole.
    Poi, per chi conosce bene il posto o per chi lo frequenta, sa bene che tutte queste piante anche se ormai in via di estinzione si trovano sulla montagna a ridosso della ferrovia, anzi sarà nostra premura sorvegliare durante la nostra piccola permanenza e segnalare alle autorità competenti i fenomeni di deturpamento, distruzione e inquinamento ambientale che si potrebbero verificare in tale zona, affinchè, non vengano distrutte.
    Ciò per farVi capire che non possono essere 5 gommoni gonfiabili oltretutto senza motore, a deturpare e a rovinare lo specchio d’acqua e la zona antistante. In questi anni, purtroppo,tale area è stata sempre sfruttata in modo errato. Anche noi della Direzione abitiamo e operiamo a Cirò Marina e sicuramente non è nelle nostre intenzioni “distruggere” il nostro Paese, vogliamo soltanto creare un po’ di attrazione e di movimento per il turismo, impegnandoci come sempre per la nostra cittadina.
    E inoltre ci teniamo a spiegare bene come sarà strutturata la nostra iniziativa:
    1)Per accedere alla nostra struttura è necessario acquistare i biglietti previa prenotazione e il biglietto di ingresso è valido per l’intera giornata;
    2) non sarà una struttura di massa e di confusione, infatti il numero delle persone che possono accedervi è limitato;
    3) non è previsto un punto cassa all’entrata della struttura, ma stiamo allestendo un punto vendita per il biglietto di entrata nel centro del paese. Non è nel nostro interesse creare confusione nei pressi della struttura. Chi vuole raggiungere la stessa verrà informato sul fatto che per raggiungerla dovrà fare un tratto a piedi.
    4) per quanto riguarda il parcheggio, non ci saranno problemi perché nella struttura non possiamo ospitare 1000 o 2000 persone, ma il numero massimo tra adulti e bambini che potranno accedere al parco sarà di 30-50 persone al massimo nell’arco della giornata.
    Il nostro obiettivo è quello di far vivere il mare in salute, natura, armonia, attraverso attività psico-corporee, discipline bio naturali, danze orientali, laboratori creativi, animazione, spettacoli,giochi sportivi in spiaggia e giochi sportivi acquatici.
    Abbiamo individuato la “Cervara” perché è uno dei luoghi di Cirò Marina situato lontanissimo dal centro abitato, dai lidi e altro, posto ideale per poter svolgere serenamente e con tranquillità le nostre attività di benessere senza intaccare la tranquillità dei residenti e anche e soprattutto nel rispetto delle ordinanze balneari.
    I Giochi Gonfiabili acquatici denominati da Voi “pupazzi di plastica”, sono soltanto dei giochi sportivi messi sul Mare che la sera verranno sgonfiati e tolti dall’acqua come semplici gommoni quali:canoe, canotti, pedalò, etc….
    Ribadiamo ancora una volta che i giochi saranno soltanto 5 e che ognuno di loro sarà ancorato in acqua, allo stesso modo di una barca o moto d’acqua.
    Inoltre la Direzione precisa altresì che tutti i gonfiabili in mare rispetteranno i requisiti previsti dalla legge sulla normativa della sicurezza e della qualità dei gonfiabili e in particolare saranno rispettati:
    a)gli standard europei di sicurezza in mare prevista dalla normativa europea UNI EN 15964 la quale cita proprio gli “articoli galleggianti per il tempo libero da utilizzare in acqua;
    b) i materiali con i quali sono realizzati i gonfiabili in quanto testati e certificati a norma e realizzati con PVC e tessuti atossici, sicuri per bambini e adulti;
    d)i certificati per portata e resistenza al vento e i certificati con classe di reazione al fuoco 2 ottenuta dopo aver superato le prove di reazione al fuoco definite dalla norma UNI 9177;
    L’ obiettivo principale dunque, è quello di non modificare ciò che la natura ha creato nei secoli, infatti a fine stagione i luoghi saranno ripristinati nello stesso stato in cui attualmente sono, anzi per lo meno saranno dalla nostra Direzione “lasciati puliti” proprio in virtù del rispetto dell’equilibrio ecologico e ambientale. E speriamo che non siano 5 giochi a rovinare l’ambiente in quanto non creano alcun impatto ambientale!!!.
    Distinti saluti,
    La Direzione

    Rispondi
  9. Francesco Vizza says:
    13 anni ago

    Caro Giuseppe De Fine non sono d’accordo. Pensa ai grandi vantaggi del parco acquatico: le tue tartarughine potrebbero divertirsi un sacco sugli scivoli, superando d’incanto il paradosso di Zenone con grandissimo vantaggio del progresso scientifico e della filosofia post aristotelica. Altro che “Festina Lente”. Potremmo creare un centro d’eccellenza di ricerca a livello mondiale (all’uopo, ho già contattato ricercatori del MIT ed il CNR potrebbe dare una mano) completando la valorizzazione del posto con la realizzazione di un grande inceneritore a perdita di diossina poiché, ti informo, quest’ultima è efficacemente neutralizzata dalla ginestra bianca che, come sai bene, lì attecchisce. Da tutto il mondo verrebbero a studiare il genio cirotano. Altro che Luigi Lilio o Lacinio, come vedi i nostri amministratori vedono lontano lontano.

    Rispondi
    • michele cavarretta says:
      13 anni ago

      Caro Francesco Vizza non sono d’accordo. Pensa ai grandi vantaggi di un sito incontaminato che rimanesse tale: le nostre tartarughine continuerebbero a divertirsi un sacco in questa piccola oasi di bellezza incontaminata, fra le dune sabbiose e la Ginestra Bianca o piuttosto il Narciso selvatico o le Acacie Marine…..fregandosene del paradosso di Zenone, che, fra l’altro, non ha alcuna attinenza logica con l’oggetto dicui si parla, se non in una funzione,del tutto sconnessa, di omonimia ortografica con la parola tartaruga. Senza scomodare Zenone, la filosofia post-aristotelica, post-postalmarket, il Movimento Italiano dei Terroni (MIT), Cnr, cnam, gnam,ciak-gulp, sarebbe auspicabile un bagno di umiltà cosi da epurare ogni forma di saccenza, in funzione di azioni che non alterino l’equilibrio eco-ambientale, ma, anzi, lo preservino. Solo così, probabilmente, e più modestamente, quanche turista maturerà l’idea di trovarsi a cospetto di un atto di civiltà….altro che genio cirotano!!!!

      Rispondi
    • Associazione I'M says:
      13 anni ago

      Egr. Sig. Vizza,
      la ringrazio perche’ citando le associazioni culturali mi da’ la possibilita’ di intervenire.Vede, noi non siamo abituati a ragionare per “paradossi” ma ad esporci apertamente sulle questioni, cosi’ cone abbiamo fatto per la pineta, per la spazzatura, treni, Clinica S. Ritaper il dissesto, per la pubblicita’ selvaggia, per il decoro urbano e per mille altri temi di cui potra’ avere contezza attraverso il nostro sito internet.Detto cio’, pur certi di non essere destinatari del suo commento e dei suoi punti interrogativi che si potrebbero riservare a chi non ha mai espresso una sola parola su nessuno dei temi che le abbiamo citati( lei compreso), siamo d’accordo con la sua ipotesi di un “parco” nella zona cervara-punta alice Anzi, per qualificare la sua idea, con quel poco di cultura che viene fuori dalle nostre riunioni, suggeriamo di pensare all’istituzione di una ZPS ( zona di protezione speciale) vista la presenza di una flora marina degna di protezione (rif. crinoidi fotografati dal subacqueo Papaianni e segnalati all’Arpacal. Siamo quindi d’accordo sul fatto che il parco sia fuori luogo in quella zona e che sarebbe piu opportuno spostarlo in altra zona. Teniamo a precisare poi, che qualora intendesse uscire dalla trincea della sua tastiera per passare alla partecipazione attiva, rischiando pero’ , come noi, numerosissimi punti interrogativi, saremmo lieti di arricchirci anche di un pezzo della sua cultura.Attendiamo,quindi, la sua presenza alla prossima manifestazione sul taglio dei treni, al “No Ndrangheta day” , alla prossima giornata ecologica in pineta, al prossimo sciopero per salvare la Clinica S.Rita o alla prossima manifestazione in salvaguardia della Provincia di Crotone, tutte iniziative, dove purtroppo abbiamo visto pochi opinionisti del cirotano e molta cultura, quella vera perche’ coraggiosa.Saluti

      Rispondi
  10. cataldo ant. amoruso says:
    13 anni ago

    Ringrazio la redazione per la pubblicazione, nella sezione ‘posta dei lettori’, della memoria che scrissi, in tempi non sospetti, relativa alla Cervara e a come la vivevamo noi ragazzi degli anni ’70. Ne ho proposto la pubblicazione per un semplice motivo: per dire, nel mio piccolo, che le cose non sono solo ‘cose’ e che dalla interazione tra cose, spazi e uomini nasce quel qualcosa di unico che è l’anima, alla quale non tutto si può (e non si deve) sottrarre. Mi scuso per l’insistenza con cui seguo il dibattito. Grazie.

    Rispondi
  11. Domenico Maida says:
    13 anni ago

    E’ questa la terza volta che provo ad intervenire sull’argomento. Spero sia la volta buona.
    L’intervento di DeFine da solo dovrebbe mettere la parola fine alla eccentrica ipotesi del parco di plastica. Ma forse non basta. Credo sarebbe interessante, a questo punto, che quanti hanno detto no a quella iniziativa si pronuncino a sostegno della realizzazione di quanto non fatto fin qui: la creazione dell’oasi protetta “Le dune della Cervara”
    Rimbocchiamoci le maniche

    Rispondi
  12. quintino farsetta says:
    13 anni ago

    Meraviglioso interventoi che andrebbe sostenuto a spada tratta. Non ci sta restando un angolo che non sia assalito dai vandali … turisti che portano e lasciano solo sacchetti e scatolette e ai quali si vuole offrire assolutamente … il divertimento. Ma si perderà il turismo qualificato. Nella zona delle dune quando ero ragazzo si notavano i pulcini di gabbiani ed era un vocio meraviglioso della natura che si rinnovava. Spero davvero che sia imposto il rispetto dell’area e delle dune con tutta la sua meravigliosa flora.

    Rispondi
  13. cataldo ant. amoruso says:
    13 anni ago

    Sono cose che capiscono anche i profani come il sottoscritto, e che cercano di sottolineare, magari tramite un commento o una lettera al vostro giornale, che si sta rivelando fondamentale per far sentire le voci dei cittadini di Cirò Marina, indipendentemente dalle ‘propensioni personali’. Devo segnalare che da questo dibattito online mi sembrano assenti le istituzioni e quella che ritengo, o immagino, essere la ‘intellighentzia’ cirotana. Si vede che costoro hanno impegni più pressanti le une, e problemi legati ai massimi sistemi l’altra. Ma qualche parolina, giusto per non metter sù il cappello, dopo, a cose fatte, potrebbero anche dirla ora… Li ringrazio anticipatamente.

    Rispondi

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