Il comune intento non alberga nella politica in particolare quando si tratta di condividere qualche candidatura. Il sostegno alla candidatura di Mario Occhiuto (sindaco di Cosenza) a governatore della Calabria da parte di alcuni sindaci e dirigenti provinciali di FI, non è condiviso da altri rappresentanti provinciali e regionali dello stesso partito. Questo diverso modo di pensare ha provocato un botta e risposta tra l’ex consigliere regionale Salvatore Pacenza, anche lui contrario alla candidatura, e il responsabile provinciale di FI, Sergio Torromino che, invece, sostiene Mario Occhiuto quale candidato presidente alle elezioni di novembre 2019. La reazione da parte del responsabile provinciale del partito di Berlusconi si concretizza dopo l’intervista di Salvatore Pacenza apparsa sul Quotidiano. Nell’intervista Pacenza afferma, a proposito della candidatura di Occhiuto, che non è certo il nome, persona capace, ma il metodo usato per la sua candidatura. Altro nota di Pacenza riguarda il modo di come è stato allontanato dal partito insieme con altri. Decisione presa, secondo l’ex consigliere regionale, da Sergio Torromino dopo che quest’ultimo è diventato responsabile provinciale di FI. La reazione di Sergio Torromino non si è fatta attendere ed ha dichiarato: “Corsi e ricorsi storici, è proprio il caso di dire, osservando gli appetiti e le inquietudini che scatenano le imminenti elezioni regionali nel territorio crotonese. Ed ecco allora riemergere sulla scena politica dal lungo silenzio, figure di ex attori politici in cerca di nuova visibilità e figure di novelli amministratori pubblici, cui riconosciamo di essere molto social e nient’altro, che iniziano ad occupare la comunicazione politica sentenziando in maniera ondivaga; infatti parlano ed argomentano di metodo, coinvolgimento della base, di società civile e viene da pensare: “da quale pulpito viene la predica “!
Da quando Mario Occhiuto è stato designato dal proprio partito Forza Italia quale futuro candidato alla guida della Regione Calabria, sono piovute, in maniera coordinata tra loro, una serie di critiche alle modalità con le quali si è addivenuti a tale scelta politica.
Pseudo associazioni rappresentative di non si sa bene quali interessi, sebbene una mezza idea ce la siamo fatta anche noi, si sono ribellate: non sono state coinvolte nel processo decisionale e il coordinamento regionale di Forza Italia ha forzato la mano!
Ma non solo. Addirittura, qualche amico, almeno ritenuto tale da chi scrive, si spinge oltre entrando nel merito della gestione del partito provinciale di Forza Italia. Ebbene, all’amico Pacenza, ma a tanti altri amici ed amiche, vorremmo ricordare il fatto che quando nel 2016 Forza Italia fu riorganizzata sul territorio, ereditammo un “deserto” e ci trovammo dinnanzi al nulla più assoluto. Non una sede, non un elenco degli iscritti, niente di niente.
Eppure l’amico Pacenza aveva avuto ruoli determinanti in Forza Italia e/o nel PDL. Che poi non sia stato ricandidato alle scorse elezioni rimane certamente solo un suo problema che non ci può né deve riguardarci. Constatiamo comunque che, ad esempio, quest’ultimo, da consigliere regionale, non ha dimostrato di rappresentare efficacemente gli interessi dei crotonesi; citiamo uno per tutti il caso della legge elettorale regionale approvata nella precedente legislatura, rispetto alla quale il territorio di Crotone è stato letteralmente depredato della propria rappresentanza istituzionale. Nessuno dei consiglieri regionali allora in carica ed eletti nella circoscrizione di Crotone si è ribellato, nessuno ha lottato per garantire la legittima quota di rappresentatività alla provincia di Crotone. La dimostrazione è stata che in conseguenza di quella scellerata legge elettorale regionale solo Flora Sculco, nell’ambito però di un progetto politico più ampio, sia riuscita a strappare un seggio regionale. Ebbene, questi sono fatti gravi, che qualcuno ha dimenticato, ma che invece devono essere valutati proprio per capire, rispetto ad una potenziale candidatura alla regione, la credibilità dei futuri amministratori regionali. Le parole, come sempre, stanno a zero. Ricordiamo ancora le ultime elezioni comunali: l’amico Pacenza voleva la lista di Forza Italia: bene, ma non aveva candidati!
Nessuno ha sbarrato le porte di Forza Italia. L’amico Pacenza è stato chiamato diverse volte ma ha sempre cincischiato. Quanto all’amico Capocasale, invece, che tanto critica Forza Italia, v’è da dire che guida una associazione civica che nulla ha a che fare con il nostro partito. I partiti, piaccia o meno, assumono decisioni, canonicamente si fondano sull’appartenenza, sulla condivisione di principi e valori e sono tutt’altro che una corriera da prendere al volo a ridosso delle elezioni.
La chiarezza delle posizioni e la trasparenza dei comportamenti verso i cittadini dovrebbero essere una precondizione per chi ha la velleità di presentarsi alle prossime elezioni regionali. Decida, l’amico Capocasale, da che parte stare. Forza Italia non deve andare bene solo quando paga le trasferte a Bruxelles per farsi sterile propaganda e senza concludere nulla!
Chiunque può tesserarsi (anche on-line) e partecipare alla vita di partito. Per criticare Forza Italia e la legittimità delle decisioni bisognerebbe come minimo farsi la tessera e partecipare attivamente. Criticare gratuitamente dall’esterno a proprio piacimento, in modalità sempre strumentalmente ai propri ed altrui interessi, è molto facile ma anche stucchevole e rasenta il ridicolo.
Mario Occhiuto è stato scelto all’unanimità dei componenti del coordinamento regionale del Partito, compresi tutti i coordinatori provinciali. A che titolo il coordinamento regionale avrebbe dovuto coinvolgere chi della politica conosce, e rivendica ruoli a propria convenienza, solo in prossimità degli appuntamenti elettorali?
All’amico Pedace, invece, novello amministratore pubblico, restituiamo al mittente le critiche sulla posizione espressa sul reddito di cittadinanza. Non potrà certo essere lui ad insegnarci come si crea economia, come si creano posti di lavoro. Anzi! Per affrontare questo tema, a nostro avviso, è necessario altro. Ci pare corretto affrontare argomentazioni di politica economica e di sviluppo economico solo su un piano di reciprocità e con attori attrezzati per sviluppare l’analisi conseguente. Per ora gli consigliamo di impegnarsi a svolgere nel modo migliore possibile il ruolo di assessore comunale, come cittadini auspichiamo che porti frutti al bene della comunità. La città ha bisogno di fatti concreti, di azioni incisive, di progetti innovativi e di una visione sfidante per il futuro. Quindi pensi a lavorare bene per la città poiché se ne è assunta la responsabilità e lasci perdere, come consiglio spassionato, i comunicati e le foto social!