
L’Arma dei Carabinieri continua il suo incessante impegno nella prevenzione e repressione dei reati, con particolare attenzione a quelli che minano risorse fondamentali come l’acqua. In un contesto di perdurante carenza idrica che affligge la Provincia di Crotone e l’intera Calabria, ogni goccia d’acqua assume un valore inestimabile.
In data 25 giugno 2025, nell’ambito di un primo servizio mirato a reprimere il fenomeno dei furti d’acqua nella frazione di Foresta del comune di Petilia Policastro, i Carabinieri del Comando Stazione Carabinieri di Petilia Policastro, con il supporto di personale specializzato della SORICAL S.P.A., hanno deferito in stato di libertà un soggetto per furto aggravato d’acqua. Nello specifico, presso un fondo agricolo ubicato in Loc. Feudo – Carisi di Petilia Policastro, l’uomo prelevava abusivamente acqua dalla rete pubblica tramite l’utilizzo di un contatore non censito dalla società Sorical. Questo contatore abusivo, utilizzato per scopi agricoli e di allevamento, è stato sottoposto a sequestro penale.
Il successivo 9 luglio, nell’ambito di specifici controlli mirati al contrasto dei furti idrici, e al termine di prolungati accertamenti, i Carabinieri del Comando Stazione Carabinieri di Petilia Policastro, sempre unitamente a personale tecnico della Sorical, hanno individuato e interrotto un significativo allaccio abusivo alla rete idrica principale in località Paternise-Acquaro.
L’operazione ha permesso di scoprire un tubo in polietilene che, per circa 2 chilometri, si estendeva sottoterra, collegato illecitamente alla condotta primaria di acqua potabile proveniente dal partitore di Marrate. Questa condotta rifornisce le località di Santa Spina di Petilia Policastro, i Comuni di Roccabernarda, Santa Severina, Scandale, San Mauro Marchesato e la località Campodanaro del Comune di Caccuri. L’allaccio illecito consentiva un prelievo abusivo stimato in circa 4 litri di acqua potabile al secondo, una quantità ingente sottratta alla distribuzione regolare. Per accertare la natura dell’acqua prelevata, sono stati effettuati campionamenti che hanno riscontrato la presenza di cloro nel tubo abusivo, confermando che si trattava di acqua potabile dalla rete trattata.
L’intervento tempestivo dei militari ha portato al taglio del tubo in quattro punti, bloccando definitivamente il flusso illecito e recuperando un’importante portata d’acqua destinata ai cittadini e ai comuni serviti. Si specifica che parte del tubo utilizzato per il furto è stato posto sotto sequestro penale.
L’importanza di questa operazione è duplice: da un lato, ripristina la legalità e la corretta gestione di una risorsa vitale; dall’altro, rappresenta un passo concreto nella mitigazione dell’emergenza idrica.
L’Arma è costantemente impegnata nella tutela del bene comune. Questo duplice ed importante furto d’acqua, oltre a configurare un reato grave, sottraeva una risorsa fondamentale in un periodo di forte siccità. Le attività di controllo e repressione proseguiranno senza sosta. Sono in corso ulteriori accertamenti per individuare e perseguire i responsabili di questo prelievo abusivo.
L’Arma dei Carabinieri rinnova l’invito alla cittadinanza a collaborare, segnalando tempestivamente ogni anomalia o sospetto di prelievi idrici abusivi, contribuendo attivamente alla salvaguardia delle risorse e al rispetto della legalità.








