Un progetto innovativo, in linea con quanto previsto dalla riforma sanitaria da parte del Governo, che s’inserisce in una visione più europea dell’assistenza primaria dei cittadini. La discussione a proposito del progetto si svolta presso il Gran Hotel Lamezia a Lamezia Terme organizzato dal Confcooperative Calabria, al quale ha partecipato il presidente nazionale di Federazione Sanità Giovanni Milanese. Il presidente ha illustrato ai cooperatori calabresi quali sono i costi della sanità italiana (si parla 198 miliardi di euro spesi per il welfare sanitario nazionale) e poi come gli altri Paesi, europei e non solo, hanno cercato di risolvere il problema dell’assistenza e delle cure dei cittadini riducendo la spesa. «I soldi destinati alla sanità non sono pochi, anzi sono decisamente nella media europea – ha detto il presidente di Federazione Sanità – il problema però è che questi soldi sono spesi male». «Innanzitutto non si può pensare che la soluzione sia il low cost – ha poi specificato – perché quando si parla di sanità non può trovarsi in questo tipo di risparmio la soluzione. Poi bisogna tenere conto in questo modo aumenta le spese per la diagnostica perché il paziente finisce per entrare in un circolo vizioso che lo porta alla continua ricerca di cause che potrebbero essere trovate con metodi più costosi sì ma anche più certi».
E quindi ecco la proposta di Confcooperative: creare anche in Calabria un consorzio, come esiste già nel Lazio ed in altre regione, che raggruppi cooperative che lavorano in ambito socio-sanitario e creare una struttura che non faccia concorrenza a quella pubblica ma che, con la collaborazione del pubblico, completi l’offerta e allo stesso tempo offra servizi ai cittadini. Si pensa in particolare a chi, superata la fase acuta, ha comunque bisogno di ulteriore assistenza per riabilitazione e altro. Milanese ha poi puntato il dito sull’assistenza agli anziani: «In Norvegia il 19,5% degli over 65 viene regolarmente assistito, in Italia siamo appena al 2% – ha aggiunto – e dobbiamo arrivare entro il 2015 almeno al 3,5% e questo però non più puntando su finanziamenti pubblici e su forme già sperimentate e fallimentari me su proposte concrete che non puntano sull’aumento della spesa pubblica ma che offrono a questa una valida alternativa». Santo Vazzano, presidente regionale di Confcooperative, in apertura di dibattito aveva sottolineato quanto siano importanti in questo senso i fondi Pac (Piano d’azione coesione per il Sud) che prevede un investimento di 330 milioni di euro da destinare a Campania, Calabria, Puglia e Sicilia e da spendere nell’ambito della sanità e della cultura. Al termine della relazione di Milanese si è aperto un dibattito tra i presenti che hanno proposto idee per la creazione del consorzio e messo sul piatto anche alcuni tra i principali problemi che affrontano ogni giorno le cooperative che agiscono in ambito socio-sanitario. All’incontro erano presenti anche Piero Mendicino direttore di Confcooperative Calabria, Gregorio Polistena presidente della cooperativa Infermieri di Vibo Valentia, Pippo Peri presidente della coop Ulivo di Cosenza e Marina Galati di Progetto Sud.