Con una missiva Arturo Pantisano, presidente del Consiglio Comunale di Crotone ed al sindaco Peppino Vallone, la capogruppo nella civica assise di Manifesto per Crotone Giusy Regalino invita a far rispettare le competenze del Comune. Per la Regalino, “la provincia di Crotone, in questi giorni, ha inviato e sta inviando lettere ai residenti in città con richiesta di una tassa di € 11,50 per ogni impianto termico posseduto, unitamente alla documentazione circa la manutenzione degli stessi impianti, adducendo a pretesto quanto previsto dalla legge 10/1991 circa il contributo economico e l’istituzione del catasto degli impianti termici”. In realtà, per la Regalino, tale legge testualmente riporta: “i comuni con più di quarantamila abitanti e le province per la restante parte del territorio effettuano i controlli necessari e verificano con cadenza almeno biennale l’osservanza delle norme relative al rendimento di combustione, anche avvalendosi di organismi esterni aventi specifica competenza tecnica, con onere a carico degli utenti”. Considerato, dunque, che la competenza è del comune e non della provincia sulla città, “con altrettanta evidente “appropriazione” di competenze e ingenti risorse finanziarie della stessa provincia sull’ente comune silente per ben 22 anni ed inerte anche a fronte di tale “scippo istituzionale”.
Per tale ragione, il gruppo consiliare di “Manifesto per Crotone” chiede al sindaco Vallone “di sapere quali azioni l‘amministrazione comunale intende mettere in campo per difendere le prerogative del comune ed aprire un confronto con i cittadini, per avviare un percorso teso a responsabilizzarli rispetto alle tematiche della funzionalità e sicurezza degli impianti e, dunque il rispetto alla loro stessa incolumità, per evitare eventi tragici e luttuosi, che, al proposito, qualche anno fa’ hanno interessato proprio una famiglia crotonese” Inoltre, lo stesso gruppo chiede “quali azioni intende mettere in atto per bloccare questo improprio balzello richiesto ai crotonesi e tranquillizzare numerosi anziani gravati, oltre che di un costo, per il momento non dovuto, anche di una mole di documentazione circa l’istituzione del catasto degli impianti, che, in era informatica, si può realizzare semplicemente facendo richiesta all’ENI gas e similari, per come previsto dal d.p.r. n. 551 del 21 dicembre 1999: “al fine di costituire il catasto degli impianti o di completare quello esistente, gli enti locali competenti possono richiedere alle società distributrici di combustibile per il funzionamento degli impianti, di cui al d.p.r. 412 del 26 agosto 1993, che sono tenute a provvedere entro 90 giorni, di comunicare l’ubicazione e la titolarità degli impianti da esse riforniti nel corso degli ultimi dodici mesi; i comuni trasmettono i suddetti dati alla provincia ed alla regione, anche in via informatica”.