«Siamo molto preoccupati per il muro di silenzio che è caduto intorno alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi richieste da alcune multinazionali e riguardanti la costa ionica calabrese». La costituente regionale di Fratelli d’Italia ha già espresso, in passato e pubblicamente, la propria contrarietà all’azione messa in piedi dalle multinazionali del petrolio «un’azione – ribadiscono i dirigenti del partito – che va fermata immediatamente, perché mette in pericolo tutto il sistema ambientale ed economico della costa ionica». Nell’ultima riunione di coordinamento regionale, tenutasi proprio a Crotone, i componenti della costituente, Gianfranco Turino, Ernesto Rapani, Franco Bevilacqua e Ubaldo Prati, hanno ribadito la propria contrarietà, ma soprattutto si sono stupiti del silenzio istituzionale e politico calato sulla vicenda. «Siamo allibiti – dichiara Gianfranco Turino, portavoce regionale del movimento – per questo silenzio complice che la politica calabrese sta inscenando.
Non si può più stare zitti mentre qualcuno attenta al nostro bene più prezioso: il nostro mare. Vogliamo rompere questo muro di omertà e ribellarci a questo progetto che assomiglia ogni giorno di più all’ennesimo sopruso ai danni dei calabresi». Fratelli d’Italia si era già appellato alla politica calabrese chiedendo di fare fronte comune contro questo disegno che mette a rischio non solo il nostro ecosistema, ma tutto lo sviluppo economico che, con tanti sacrifici e tantissimi sforzi, gli imprenditori calabresi stanno cercando di costruire. «Proprio per questo – sottolinea il consigliere provinciale di Cosenza e dirigente regionale del partito, Ernesto Rapani – abbiamo deciso di chiedere la convocazione di un Consiglio provinciale congiunto tra Crotone e Cosenza, da tenersi a Rossano, aperto all’apporto di tutti i sindaci della costa, dei parlamentari regionali e nazionali e ai contributi delle associazioni del territorio. Vogliamo e chiediamo che la politica per una volta metta da parte le proprie divisioni e si unisca in una battaglia in difesa del nostro territorio». Rapani ha già presentato la richiesta al presidente della Provincia di Cosenza, e lunedì verrà protocollata la richiesta alla Provincia di Crotone. «Non siamo disponibili – dichiarano Turino e Rapani – a perdere ulteriore tempo su questa vicenda. Siamo pronti a diventare i “No-Triv” della Calabria e a guidare il dissenso del nostro popolo».
Annuncio a tutti i lettori la creazione dell’unico, vero comitato per la salvaguardia del nostro territorio: NO-FOGN. Ebbene si, tutti riuniti contro questo scempio dei nostri mari. Gli abusi che i calabresi fanno di questi infernali impianti travalica ogni buon senso. NO-FOGN. Uniamoci per la chiusura totale di questi siti che inquinano sicuramente ed altamente i nostri mari. Difendiamo la purezza dello Ionio. Continuando così nessuno più si farà il bagno nei nostri mari. Ricordate bene il nostro logo: NO-FOGN. A breve pubblicheremo il nostro manifesto in cui sarà anche annunciato la nostra adesione e pura alleanza agli amici del NO-CESS!