La parità tra donne e uomini,in una nota di Giuditta Desantis (CDA Casa dei vini di Calabria), il quale fa valere la sua indignazione per la nuova legge elettorale regionale che esclude il voto di genere. ” Pur avendo carattere trasversale, si legge nella nota- è spesso trattata senza alcun collegamento con gli altri aspetti della politica e della vita sociale ed economica. La sottorappresentazione delle donne nella vita politica e pubblica e le durevoli discriminazioni in tutti i settori della società, sono la prova che questo argomento è spesso sottaciuto, tanto a livello nazionale, quanto e soprattutto regionale. Differenza dei salari tra uomo e donna; la difficoltà dell’ingresso per le donne nel mondo del lavoro ed agli avanzamenti di carriera. Una democrazia è tale, quando utilizza pienamente i talenti, le competenze e la creatività tanto degli uomini quanto delle donne al fine di costruire una società con una migliore qualità di vita per tutti.La rimozione degli ostacoli al raggiungimento della parità di genere, rappresenta la sfida che l’Unione Europea in primis ha deciso di vincere nel campo della presenza delle donne nelle posizioni decisionale della vita pubblica. In tale ottica, la Commissione Europea ha adottato la Carta per le donne nel marzo 2010 e la strategia dell’UE per la parità tra donne riafferma l’impegno della Commissione europea a lavorare per aumentare la percentuale di donne in posizioni di responsabilità.E’ una dato certo che tale parità, dovrà passare anche attraverso l’adozione di misure idonee a garantire alle donne una vita sicura nella sfera pubblica e privata mediante la prevenzione e la lotta contro tutte le forme di violenza. Mentre L’UE adotta misure e promuove politiche per la l’affermazione della donna nelle posizioni decisionali, assistiamo in Calabria ad una controtendenza raccapricciante. L’adozione della nuova legge elettorale regionale (03/06/2014) ha bocciato la doppia preferenza di genere, un atto tanto arrogante quanto discriminatorio e palesemente anticostituzionale.
Come affermato dal segretario del PD Calabria Magorno, sembra quasi che tale spregiudicata mossa, sia fatta apposta per rimandare il più possibile lo scioglimento del consiglio. Se questo fosse vero, assistiamo noi Donne per l’ennesima volta ad un altro arrogante gesto della casta (in tal caso maschile) pronta a tutto, pur di conservare privilegi e posizioni decisionali a discapito delle Donne. Ciò che fa più male è assistere ad un silenzio imbarazzante da parte dei media, delle istituzioni nazionali ed europee per quello che è stato votato in consiglio.
Il mio appello è rivolto alle Donne Tutte, dalla casalinga all’imprenditrice, dall’elettrice di destra quanto a quella di centro e di sinistra. E’ rivolto alle giovani, alle lavoratrici precarie, alle studentesse a tutte le Donne calabresi, indignatevi. Se fosse il medio-evo, tale ignorante quanto bieca legge elettorale avrebbe un senso storico, grazie al cielo siamo nel 2014 è siamo in Europa ed è l’Europa che come faro guida ci indica l’obiettivo che dobbiamo raggiungere da qui ad un anno (con l’adozione della Strategia per la parità tra donne e uomini, programma di lavoro della Commissione europea in materia di uguaglianza di genere per il periodo 2010-2015). Questa mia, non vuole essere una battaglia per l’adozione di un emendamento che stabilisce per legge (qualora ancora ve ne fosse il bisogno) la doppia preferenza di genere. Questa è una battaglia culturale, è una rivoluzione in Calabrial’idea che Noi Donne possiamo far valere il nostro talento, i nostri principi le nostre passioni presiedendo posizioni decisionali cruciali, spaventa tanto gli uomini di questa oramai ex legislatura quanto le donne che li hanno appoggiati.Non voglio nessuna scena da Prima Donna, ne tantomeno aspiro a divenire simbolo personale di questa battaglia. Sarò, qualora vi farete avanti, solo la portavoce di questa nostra indignazione, ed urlerò se ce ne sarà bisogno. Non è una battaglia per le Donne, quanto una battaglia con le Donne per l’affermazione del principio di uguaglianza tra uomo e donna. L’ineguaglianza rappresenta, (come dimostrato da numerosi studi economici), un peso per un’economia che ambisce ad essere intelligente, sostenibile e solidale e che intende conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale. La parità tra donne e uomini è una condizione necessaria per la realizzazione degli obiettivi di crescita, lavoro, coesione sociale che la Calabria deve raggiungere. Termino questa mio “J’accuse” citando uno dei padri della nostra Nazione, Mazzini che ne I Doveri dell’Uomo scrive : “Amate, rispettate la donna (…) Cancellate dalla vostra mente ogni idea di superiorità: non ne avete alcuna.” Giuditta Desantis, madre, moglie, lavoratrice, pasionaria calabrese in una sola parola, Donna”.