Lo scorso 20 aprile a Cariati si è costituito il Comitato Permanente per la Difesa del Territorio e Contro la Discarica di Scala Coeli, al quale hanno aderito i sindaci del Basso Ionio Cosentino e dell’Alto Ionio Crotonese, associazioni, comitati del comprensorio e numerosi cittadini.
Un’unione che ha intenti chiarissimi: tutelare una zona della Calabria già particolarmente degradata, che rischia di subire ulteriori danneggiamenti. Primo tra tutti, l’ipotesi di un ampliamento della discarica di Scala Coeli. Ipotesi che il Comitato è determinato a contrastare.
Per questo, già in occasione della sua costituzione ha deciso di chiedere formalmente al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio un incontro allo scopo di ottenere risposte chiare sulla complessa vicenda della discarica.
Dal Governatore il Comitato si aspetta che dia un riscontro netto e che faccia quanto è necessario per bloccare sul nascere l’ennesimo tentativo di stupro della Calabria, ed in particolare del nostro territorio. D’altronde, si tratterebbe solo di dare concretezza a una linea politica che più di una volta Oliverio ha dichiarato di volere attuare, a partire dalla campagna elettorale: quella della tutela ambientale, dello “Zero Discariche”, a fronte di un “sistema rifiuti” che invece sembra continuare a dominare incontrastato con l’avallo di ampia parte della burocrazia regionale.
E non è un caso che il Comitato abbia ottenuto adesioni trasversali su tutto il territorio.
Ricordiamo, qualora fosse necessario, che la discarica attualmente esistente – ed esaurita in brevissimo tempo – non avrebbe mai dovuto ottenere alcuna autorizzazione, come scritto nero su bianco dal Consiglio di Stato, perché situata in una zona di agricoltura di pregio. E in questo senso, appare già abbastanza singolare che durante la legislazione Oliverio il dipartimento Politiche per l’Ambiente abbia chiesto e ottenuto la modifica della Legge Regionale 35 proprio nella parte che impediva l’apertura di discariche in territorio con presenza di agricoltura di pregio. Un precedente, dunque, che non lascia ben sperare.
Anche alla luce di tutto questo, riteniamo non sia minimamente ipotizzabile alcun ampliamento di un’opera che non sarebbe dovuta neanche esistere, che già grava pesantemente sull’economia agricola e turistica del territorio (ricordiamo la presenza di importanti insediamenti archeologici nell’area intorno al sito) e che vede schierati tutti i sindaci ed i consigli comunali dell’intero comprensorio, fatta eccezione per il solo sindaco di Scala Coeli. E qualora non bastassero dal punto di vista sostanziale le determinazioni contrarie fin qui espresse dai primi cittadini che hanno aderito al Comitato, ricordiamo che anche dal punto di vista formale la normativa ambientale prevede il coinvolgimento, quindi l’interesse diretto, di tutti i Comuni limitrofi a quello in cui dovrebbe sorgere l’opera.
È palese che ci siano tutte le condizioni per stroncare sul nascere questo immondo progetto di speculazione. L’ennesimo che sciuperebbe le risorse e graverebbe sulle economie del nostro territorio. Ci si aspetta, dunque, che a breve arrivi la convocazione da parte del presidente Oliverio. Ma più ancora il Comitato si augura che il Governatore si impegni e che con un suo intervento istituzionale risolva e chiuda questa triste vicenda.
E’ quanto afferma il Comitato Permanente per la Difesa del Territorio e Contro la Discarica di Scala Coeli