
Continuano i ritardi nell’assegnazione del carburante agricolo agevolato e le nostre continue richieste rimangono inascoltate. Le associazioni di categoria sono pronte a scendere al fianco delle aziende agricole se la Regione Calabria continua a rimanere sorda e cieca di fronte alle esigenze del territorio.
Continua la denuncia delle associazioni di categoria per l’incresciosa situazione venutasi a creare per le aziende agricole che, a causa della rotazione dei dipendenti pubblici, non riescono a fare accesso alla domanda di assegnazione del carburante in scadenza al 30 ottobre.
“Sono mesi che denunciamo che la mancanza di operatività degli sportelli della provincia di Crotone e l’accentramento di tutte le pratiche sulla sola figura del dott. Megna presso l’ufficio centrale che sta portando al collasso” sottolinea Michele Rodi.
“ E’ stato un periodo difficile, per le aziende del territorio che hanno già dovuto subire tutte le ristrettezze dovute alle misure anti-covid. Ora è il momento di dare un sostegno concreto alle aziende che hanno il diritto di voltare pagina.”
Le imprese che esercitano l’attività agricola, hanno la necessità di richiedere l’assegnazione del supplemento per siccità di carburante agricolo per lo svolgimento delle attività dell’anno in corso.
La richiesta già avanzata e indirizzata direttamente al responsabile della Regione Calabria Giacomo Giovinazzo, prevedeva il ripristino dei servizi assegnando nuove figure agli sportelli o per lo meno riabilitare i funzionari esistenti fino alla data di scadenza del decreto siccità.
Nessun segnale dalla Regione sembra essere arrivato anzi, voci attendibili anticipano manovre che porterebbero alle invalidazioni delle assegnazioni.
Per attribuire la tenacità del terreno pare non sia più valida l’autodichiarazione prodotta dall’azienda
o le relazioni tecniche che ne certificano la struttura ma bisognerà procedere con le analisi del terreno. Costi su costi per le aziende dunque, che potrebbero portare a come stanno le cose, anche al recupero del carburante in questi mesi assegnato.
E chiaro che queste limitazioni hanno portato a un interruzione dei pubblici uffici.
“I ritardi accumulati risultano surreali”, conclude il Consigliere Regionale Acli terra “ la logica di lavorazione burocratica ha superato la soglia di pazienza da parte degli operatori agricoli, che giustamente esasperati, minacciano azioni eclatanti per far valere necessità e diritti. Una limitazione inaudita dei pubblici uffici che verrà denunciata agli organi competenti per una immediata risoluzione della stessa.”