
Un giovane marinaio di Strongoli, Francesco, studente che nel tempo libero si dedica alla pesca, ha salvato in mare due esemplari in difficoltà: una tartaruga adulta con un cappio di corda di nylon stretto intorno al collo e una giovane tartaruga con il carapace completamente ricoperto di cirripedi, al punto da impedirle di nuotare e immergersi correttamente.
L’episodio è avvenuto nelle acque al largo di Gabella di Crotone. Il ragazzo, uscito con la sua barca per pescare, ha notato i due animali muoversi con evidente fatica. Le tartarughe, invece di allontanarsi, si sono avvicinate come se cercassero aiuto, permettendogli di afferrarle a mano. Una volta a bordo, Francesco ha constatato che l’esemplare più grande aveva un cappio di nylon ben serrato intorno al collo, mentre la più piccola era quasi soffocata dal peso dei cirripedi. Rimossi gli ostacoli, le due Caretta caretta sono state immediatamente rilasciate in mare.
«Appena rimesse in acqua hanno sbattuto forte le pinne, quasi a voler ringraziare, e sono scomparse rapidamente», ha raccontato lo studente.
La presenza di forti incrostazioni da cirripedi sul carapace è un fenomeno naturale, ma quando diventa massiccia può segnalare uno stato di salute compromesso o difficoltà natatorie. Le Caretta caretta, specie protetta, sono particolarmente esposte ai pericoli derivanti dalle attività umane: plastica, reti da pesca, traffico marittimo, turismo intensivo e inquinamento.
La comparsa di questi esemplari lungo la costa tra Strongoli e Crotone conferma che l’area continua a essere frequentata dalle tartarughe per l’alimentazione e la nidificazione. Proteggere mare e spiagge dall’inquinamento, soprattutto dalla plastica, significa garantire un futuro a una delle specie simbolo del Mediterraneo e alla biodiversità del territorio.






