Non c’è solo Equitalia per i cittadini di Crucoli: anzi qui si rischia di ritrovarsi a bussare alle proprie tasche un nuovo soggetto esattore che, neanche con apposita comunicazione scritta, bensì con telefonate o fare arrogante chiede ai cittadini ciò che a suo dire è dovuto per legge. Già, per legge. Perché da quando il nostro comune ha fatto la scelta (opinabile) di cedere tutto ciò che riguarda il settore pubblicitario e le pubbliche affissioni ad una società privata (non del posto) si è messo in moto una sorta di caccia all’evasore (definizione ormai di moda da queste parti) per la riscossione di tributi dovuti, appunto, secondo tariffe ed un regolamento che è ancora ai più sconosciuto. Come nel caso di quell’imprenditore che nei giorni scorsi si è visto contattare telefonicamente da una responsabile della sopra citata azienda che gli ha subito chiesto il versamento della quota relativa all’affissione (peraltro sulle vetrine messe a disposizione da alcune attività commerciali locali) di alcune che pubblicizzavano una sua iniziativa personale iniziativa. Una ventina d’euro, non certo una cifra astronomica, tant’è che lo stesso si è subito detto disponibile a fare il versamento, specie dopo aver sentito dire, dall’altro capo del telefono, che erano state scattate delle fono a riprova della presenza di quelle locandine e che, in caso di morosità, sarebbe incappato in una denuncia alle autoritrà competenti (Polizia Municipale?) e successiva emissione di cartella esattoriale da parte di Equitalia.
E ci risiamo: da pochi euro ad una riscossione coatta il passo è breve, anche secondo questa azienda. La quale, evidentemente, è giunta qui da noi, un paesino di duemila anime, dall’economia ormai distrutta, dalla disoccupazione in crescita esponenziale da anni, dal ritorno all’emigrazione verso la Germania, piuttosto che al nord Italia, dalla pressione tributaria soffocante, convinta di fare guadagni d’altri tempi. Anche perché il suo investimento, tra bacheche metalliche, cabine doccia (da ridere) e persino panchine pubblicitarie, non è certo da poco, quindi (avranno pensato i suoi titolari) il ritorno economico è certo, nella “fiorente” realtà crucolese. Peraltro abbiamo notizie di pesanti alterchi avuti da altri commercianti col medesimo soggetto, intento a mandare suoi incaricati a fotografare le vetrine e le insegne delle attività locali, con buona pace del diritto alla privacy e della dovuta discrezionalità. Senza dimenticare poi che, proprio in questi giorni, i cittadini hanno ben altre scadenze a cui pensare, a cominciare dalla seconda rata Imu, dal saldo Tarsu e da annessi e connessi di fine anno. Resta il fatto che, a nostro avviso, pochi amministratori conoscono con precisione i termini e le cifre riportate nella convenzione, ad esempio quanto sarà il ricavo per le casse comunali ed in che proporzione vengono emesse le tariffe per affissioni ed insegne. Lo stesso Comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Madeo, interpellato sulla questione, ci ha detto che solo da pochi giorni (quindi a metà mese) ha ricevuto apposita comunicazione scritta, da parte dell’Amministrazione Comunale, della convenzione tra Comune e azienda pubblicitaria, che quindi avrebbe tutte le carte in regola per pretendere la varie imposte di settore dai cittadini. La solita minestra…




