“Costa più della Tav, del Mose e del Terzo Valico messi insieme, poco meno di 20 miliardi di euro per rifare una strada. La Regina delle grandi opere mancate è in Calabria, nel regno dei cantieri eterni su una strada statale. E’ la Salerno-Reggio Calabria? No, è la terribile strada statale 106 Jonica da Reggio Calabria a Taranto”. Inizia così il servizio della trasmissione “Petrolio”, andato in onda su Rai 1 con una puntata dedicata alle infrastrutture.
La cosiddetta “strada della morte”, che secondo l’Aci provoca 2 morti e 50 feriti al mese, viene percorsa tutta, 481 km, dal territorio reggino a quello cosentino, passando per quello catanzarese a quello crotonese. All’interno anche una breve intervista al magistrato calabrese Nicola Gratteri: “Mi da fastidio, mi innervosisco. Da cittadino pensare che sono stati spesi milioni di euro e vedo avvallamenti, vedo strade costruite veramente male, veramente brutte, veramente senza amore, senza cuore pensando che quella strada non la debbano utilizzare nemmeno loro per camminarci. Mediamente la mazzetta del 4% sull’importo dell’opera va al capo mafia” – afferma Gratteri. “Abbiamo sempre trovato difformità al progetto, cemento depotenziato e spessore del catrame più sottile”.