“In questo odierno arretramento culturale economico, occupazionale e di civiltà, che investe non solo la nostra Nazione e soprattutto il sud, deve riscoprire il suo orgoglio e la sua positiva imprenditorialità produttiva, nel convincimento di essere una realtà in progress, con concrete prospettive di elevamento del suo contesto sociale su una gamma culturale ed operativa ad ampio raggio, a tutela ed a valorizzazione di tutte le potenzialità che il territorio esprime e non ancora pienamente sfruttate. E’ quindi tempo di considerare una grande ricchezza dei nostri luoghi e in specifico di Cirò Marina, ricchezza alquanto trascurata, mentre merita e potrebbe costituire il filone d’oro che la Magna Grecia ci ha consegnato in custodia ed eredità. Questo è il nostro tesoro, il turismo archeologico culturale che fino ad oggi non abbiamo saputo valorizzare e propagandare come merita, che tutti oltremodo ci invidiano”.
“Occorre un’opera sinergica tra amministrazioni ed imprenditorialità territoriale. Dallo scavo e valorizzazione dei siti archeologici e dal recupero dei centri storici alla creazione di circuiti turistici, dall’attivazione di reti informatiche e di comunicazione multimediale alla riconversione di impianti alberghieri e di ristorazione, dalla ristrutturazione dei numerosi approdi turistici esistenti. Quale migliore occasione ci viene incontro nel collegare e collocare la presenza dell’Apollo Aleo, in loco, con la prossima grande manifestazione mondiale dell’Expo di Milano che partirà il prossimo 1 maggio? La fruibilità di questa importante ricchezza archeologica da noi ora presente, esige un prolungamento dei tempi di esposizione, che non possono circoscriversi nel ristretto ambito temporale concesso dalla Sopraintendenza a questa manifestazione. Il mondo intero, attraverso la rete informatica, è già a conoscenza di questo evento a Cirò Marina e l’intero comprensorio non potranno che sortirne efficaci vantaggi, soprattutto durante il periodo estivo in cui la presenza turistica è particolarmente numerosa”.
“Si ribadisce, pertanto, che il nostro patrimonio archeologico-culturale non deve essere più relegato nei libri di storia, ma deve diventare un progetto vincente. A questa opera di rinascita è chiamata in modo particolare l’Istituzione scolastica che opera nel nostro territorio, anche per dare speranza alle attese dei giovani, che finora sono stati spinti drammaticamente alla fuga dal nostro ambiente per cercare fortuna e sistemazione altrove. Bisogna rimarcare che l’attenzione al nostro patrimonio storico-archeologico è sostanzialmente mancata nella formazione scolastica degli studenti da parte dei docenti. Ne è risultata un’estesa ignoranza su un valore culturale nostrano pienamente sfruttabile e volano di progresso. Acculturare debitamente su questo argomento, movimentare i giovani a sperimentare start-up valorizzative di quanto archeologicamente è a portata di mano significa aiutare i giovani a sognare e progettare il loro avvenire”.
Questo solo uno stralcio dell’articolato e puntuale intervento di Mimmo De Bartolo, tenuto nella mattinata di ieri, nel teatro Alikia, in occasione della lectio magistralis tenuta dalla sopraintendente, Maria Grazia Aisa, alla presenza di autorità militari, civili e soprattutto dei dirigenti e degli alunni dei vari Istituti scolastici del comprensorio. Un intervento che è stato preceduto all’avvio della manifestazione, dallo stesso Sindaco, Roberto Siciliani, che con una giustificata punta di orgoglio ha esordito affermando, “questo è il tesoro della nostra città, la nostra Storia, la nostra cultura”. Il riferimento ovviamente era indirizzato alla presenza, dopo oltre 90 anni, dell’acrolito di Apollo Aleo, che tanto interesse ha suscitato e che sicuramente segnerà per la città, un forte momento di rilancio culturale e, nelle more degli sviluppi prossimi, di quello economico legato al turismo. Concetto che ben si è sposato con l’idea del responsabile museale, Mimmo De Bartolo, di percorrere tutte le vie e strade possibili per fare rimanere l’acrolito durante tutta l’Expo di Milano, a Cirò Marina, per favorire l’indotto e il turismo stesso, che dovrà essere accompagnato da altre iniziative legate all’ambiente e alla cultura dell’accoglienza più in generale.
Durante la manifestazione non sono mancati i ringraziamenti a quanti hanno favorito e negli anni si sono adoperati per l’istituzione a Cirò Marina del museo archeologico. Dall’allora sindaco Nicodemo Filippelli con l’assessore Nino Russano che nel lontano 1985 recatesi a Roma hanno ottenuto dal Ministro Gullotta il decreto istitutivo del Museo, ma più recentemente all’azione del già assessore Comunale, Cataldi Pasquale, per non dimenticare il noto ricercatore e appassionato Elio Malena, collaboratore della Soprintendenza. La lectio magistralis, tenuta dalla dott.ssa Maria Grazia Aisa, è stata abilmente incentrata sugli eventi storici ed epici che hanno determinato la creazione dell’acrolito, come si è arrivati alla sua scoperta da parte dell’archeologo Paolo Orsi, il determinante contributo dato da uno dei Signori del tempo, Siciliani, come è arrivata la cultura greca a Punta Alice, e poi, Filottete, fondatore di Krimisa. Terminata a lectio magistralis, i presenti si sono spostati davanti al museo, dove il Sindaco, ha, questa volta ufficialmente, tagliato il nastro augurale, aprendo le porte del museo ai visitatori. L’impeccabile servizio d’ordine e di sorveglianza dell’associazione Carabinieri, guidata dal maresciallo Trovato, ha fatto sìche il tutto si svolgesse perfettamente in ordine. Volendo fare una prima stima possiamo riferire che dopo appena pochi giorni, si è già toccato il numero considerevole di circa 2000 visitatori e molte altre centinaia di prenotazioni, provenienti da tutte le province Calabresi e oltre regione, sono state già prenotate. Per sabato 11 aprile è prevista anche la visita del presidente della regione Mario Oliverio. Sarebbe opportuno, crediamo, che l’Acrolito restasse pertanto a Cirò Marina almeno fino alla chiusura dell’Expo.