Una sanità con la “s” minuscola, sradicata giorno dopo giorno, piano piano, silenziosamente, quasi come a togliere via tutte le radici di un albero ormai andato. L’atterramento della T.I.N. (Terapia Intensiva Neonatale), il dislocamento del SSUEm (Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza) e la disposizione di non apertura della clinica Marrelli Hospital. Questi sono i riordini di Massimo Scura, Commissario per la Sanità in Calabria nominato dal Consiglio dei Ministri; riforme che fanno stringere i denti ai cittadini che, come al solito, subiscono. “Vengono in Calabria, si mettono le scarpe ed hanno pure il coraggio di dire che facciamo i padroni in casa nostra? No, noi non ci stiamo!” afferma il gruppo ‘Crotone ci mette la faccia’. “Ma è mai possibile che permettiamo a tutti i quaquaraquà di decidere per noi?”.
“E’ quindi questa la sanità della città di Crotone, abbandonata a sé stessa e colpita sempre di più dai tentacoli della politica calabrese, che anziché agire in aiuto dei suoi “figli”, decide di abbandonarli così, con indifferenza e menefreghismo. Quei figli che con 600 euro (vedi compensi) a malapena riescono a fare due esami?”. “Proprio l’antica cittadina greca del matematico Pitagora e della Dea Hera che nello studio S.E.N.T.I.E.R.I. risulta essere uno dei siti SIN (Sito d’Interesse Nazionale) a causa dei rifiuti tossici e all’alta incidenza tumorale, viene privata della sanità locale che avrebbe potuto rappresentare per i tanti malati un punto di salvezza come un’oasi nel deserto. E’ un paradosso essere malati e non poterci curare. Noi di “Crotone ci mette la faccia” non ci stiamo, abbiamo scelto di non arcuare le nostre teste a tali decisioni politiche; ed è per questo che invitiamo tutta la popolazione a partecipare all’incontro che si terrà giorno 30 Luglio a Crotone. Vorremmo inoltre ricordare che ogni malato non è in cerca di bandiere, loghi o tesserini politici, ma ambisce semplicemente ad una flebo di chemioterapia, a qualche incubatrice, a fasci di fotoni penetranti e non per ultimo, all’autonomia del 118”.