Quasi due minacce al giorno. E’ questo il drammatico bilancio della prima parte del 2016, che pesa sulle spalle di amministratori locali e dipendenti pubblici sparsi in tutta Italia. Sono stati 96 i casi di intimidazioni mafiose e minacce ad amministratori locali, in 78 comuni di 15 regioni secondo i dati di Avviso Pubblico (leggi), la rete degli enti locali contro le mafie, che ha aggiornato la relazione dello scorso autunno. Le principali tipologie di minacce e intimidazioni sono gli incendi e le lettere.
In testa alla classifica c’è la Calabria con 23 casi (24%), e numerosi sindaci intimiditi nella Locride, tra i quali il primo cittadino di Polistena. Nella relazione di Avviso Pubblico c’è anche l’assessore regionale al Lavoro, Federica Roccisano, minacciata anche lei. Nel crotonese c’è l’auto incendiata del dipendente comunale Francesco Scerbo a Isola Capo Rizzuto. Negli ultimi due mesi e mezzo è stato registrato un incremento notevole rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando i casi erano stati una sessantina. A essere presi di mira soprattutto sindaci (44%), ma anche dirigenti (nel 18% dei casi), familiari e candidati. Tra le province più colpite Reggio Calabria (12%) e Cosenza (6%).