Recuperare le risorse per consentire il proseguimento dell’esercizio provvisorio dell’aeroporto Sant’Anna e condividere un Piano Industriale che ne garantisca il futuro condizione questa irrinunciabile per lo sviluppo turistico ed economico del territorio crotonese. E’ quanto scaturito dall’incontro svoltosi nella giornata odierna presso la Cittadella regionale a Catanzaro. All’incontro era presente anche il presidente della regione Calabria Mario Oliverio, la consigliera regionale di Calabria in Rete, Flora Sculco, l’onorevole Nicodemo Oliverio, il presidente della Sagas Matteo Ambrosio, i sindaci dei comuni costieri beneficiari delle royalties: Ugo Pugliese sindaco di Crotone, Gianluca Bruno sindaco di Isola Capo Rizzuto, Mario Caruso sindaco di Cirò e il vice sindaco Paletta, Nicodemo Parrilla sindaco di Cirò Marina, Gino Murgi sindaco di Melissa, Domenico Vulcano sindaco di Crucoli e Michele Laurenzano sindaco di Strongoli. In particolare tutti i comuni verseranno un ulteriore 10% delle royalties del 2012 e del 2013, al fine di consentire l’ottenimento della proroga. Mentre verseranno il 15% Isola Capo Rizzuto e Crotone. Sempre durante la riunione si è decisa la predisposizione degli atti necessari alla partecipazione da parte di Sagas spa alla Gara ad evidenza pubblica da parte di Enac, con il reperimento delle relative risorse finanziarie, presumibilmente quantificate in 2.500.000,00 euro, la definizione del Piano Strategico e Finanziario ed il progetto industriale aeroportuale indispensabile per il rilancio dello scalo
Si parla di salvataggio, ma si dimentica che Ryanair ha già bloccato le prenotazioni a partire da Novembre per la nota vicenda dell’aumento dei biglietti.
Con quali voli andrà avanti questo aeroporto se Ryanair andrà via ? E sopratutto: quale società gestirà lo scalo, considerato che Enac, nonostante le promesse, non ha nemmeno pubblicato il bando ?
Insomma mi sembra una vicenda degna di un giallo di Agata Christie.
Una sola cosa è certa: ci rimettono sempre i soliti noti, e cioè tutti coloro che avevano creduto di potersi spostare comodamente in una terra disgraziata come la nostra.