Mentre le varie Istituzioni discutono (da qualche anno) come fare ripartire il territorio e attraverso quali settori, un’intera generazione di giovani crotonesi continua ad emigrare alla ricerca del lavoro.
Gli argomenti di discussione sempre gli stessi: Società dei servizi, Bonifica, Antica Kroton, Ferrovia, Aeroporto, Porto. I cittadini e le varie associazioni aspettano (non possono fare altro) un’alba migliore. Purtroppo, scrutando l’orizzonte non s’intravede nulla di nuovo. Gli incontri presso la Prefettura, alla Provincia, al Ministero tra Istituzione locali e provinciali non mancano, però ancora nessuna soluzione ai tanti problemi. Caso più clamoroso la questione dei lavoratori della società dei servizi che essendo senza stipendio da diciotto mesi hanno attuato, nei giorni scorsi, la protesta all’interno della provincia per richiamare l’attenzione dei politici. Raffaele Falbo, segretario provinciale della Cgil, a proposito dei tanti problemi irrisolti nel territorio crotonese ci ha rilasciato l’intervista che segue:
Segretario Falbo, passano gli anni ma le risposte inerenti ai problemi non arrivano e il territorio crotonese continua ad essere isolato?
“Inizio dalla vicenda della Provincia dove traspare l’incapacità della politica attuale e passata di governare i processi alle nuove normative. Non si riesce a risolvere scelte scellerate quali la riforma delle Province attuata dal Ministro Graziano Del Rio”.
Come si potrà risolvere la questione della società dei servizi?
“Siamo ad un bivio. Giorno tre ottobre o si aprirà un nuovo percorso con la Regione Calabria da decidere insieme alla Provincia di Crotone, oppure a partire dal presidente della Provincia ognuno si assuma le dovute responsabilità attuando il licenziamento dei lavoratori. Si presenti un piano aziendale che possa salvare alcuni posti di lavoro e creare, secondo il piano della Ministra Marianna Madia, nuova occupazione nei prossimi due anni per i lavoratori della società servizi non collocabili subito”.
E per quanto riguarda Akrea e Congesi (ex Soakro)?
“Per queste due società è una situazione diversa. La dico in breve: esiste un accordo che prevede l’incremento dell’occupazione in relazione alla differenziata. Se entro marzo 2018 non ci sarà stato una positività della raccolta differenziata (più differenziata equivarrebbe a maggiore occupazione) i lavoratori termineranno la tutela degli ammortizzatori sociali con le conseguenze del caso”.
Esiste la questione aeroporto, stazione, autostrada, porto che contribuiscono ad isolare Crotone dal resto d’Italia?
“L’isolamento riguarda nel complesso l’intera Calabria. Il sindacato non si è fermato alla sola denuncia, abbiamo mobilitato i cittadini per importanti manifestazioni anche Nazionali nei confronti di una politica che non attenziona né la Regione, né il Crotonese. L’isolamento legato alle infrastrutture in primis all’aeroporto gestito male dall’Amministrazione comunale e dalla Regione. L’aeroporto rimane un punto fermo per lo sviluppo del territorio, ma nessuno parla la stessa lingua. Noi abbiamo chiesto un tavolo istituzionale con i vari soggetti per fare chiarezza sulla vicenda aeroportuale in maniera definitiva evitando di fare fughe in avanti nell’attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato. In ogni caso la Regione Calabria deve intervenire comunque. Il problema dell’isolamento aeroportuale può essere superato. Se il Sant’Anna non dovesse essere operativo, occorre un veloce collegamento Crotone- Lamezia”.
L’Amministrazione regionale si è insediata da quasi tre anni e Crotone non vanta un suo intervento positivo in nessun settore?
“La Provincia di Crotone, questo pezzo di Calabria non si è accorta di un’amministrazione regionale amica. Oltre all’aeroporto esiste il problema della bonifica sulla quale stiamo facendo passi in avanti per l’inizio dei lavori.”
In cosa consistono questi passi in avanti?
“I passi in avanti non li stiamo facendo noi come territorio, ma il confronto tra Eni, Ministero, Regione, Comune di Crotone. C’è da capire quale sarà il progetto definitivo ed il percorso che si sta elaborando. Qualcuno afferma di conoscere, altri hanno fatto delle esternazioni”.
La bonifica è un problema atavico ed ancora si è in fase di progettazione per l’inizio dei lavori?
“Sono stati persi troppi anni sulla bonifica, è vero. Oggi si parla di Bonifica più concretamente essendo terminata la demolizione. Il progetto esecutivo si sta realizzando insieme alla CCIAA per l’accordo con Eni affinché coinvolga le ditte locali. Tenendo ben presente che a proposito dei lavori della bonifica sarà fatto un bando pubblico e tutte le ditte interessate a livello nazionale possono partecipare. In termini organizzativi la bonifica è dunque partita, ora si tratta di capire come e quando inizieranno i lavori. La bonifica comprende anche lo smantellamento della famosa passeggiata degli “innamorati”. A bonifica ultimata nuove attività produttive partiranno nel nostro territorio”.
Secondo lei l’inizio della bonifica avverrà in quale data?
“Il 2018 sarà l’anno della bonifica e del risanamento ambientale. I soldi per l’inizio dei lavori sono disponibili presso il Ministero e spendibili”.
La bonifica e i lavori per riportare alla luce l’Antiva Kroton sono sufficienti per fare ripartire Crotone?
“Se i nostri rappresentanti politici saranno lungimiranti, l’avvio della bonifica e i lavori per l’Antica Kroton (in totale disponibile circa 140 milioni di euro) sono nel brevissimo futuro il più grosso investimento del dopo fabbriche che al netto del contratto d’aria e della Datel (1996) non ha visto nessun’altra opportunità di sviluppo nel territorio crotonese tranne qualche scellerato imprenditore che è arrivato a Crotone si è preso i soldi degli investimenti ed è andato via. Bonifica e Antica Kroton sono l’occasione del riscatto crotonese. C’è però anche la necessità di investimenti nel nostro territorio da parte di multinazionali, da soli non andiamo lontano”.