Attualmente la struttura ospita 24 ragazzi adulti e un nucleo famigliare eritreo.
Ad aprire i lavori l’intervento del presidente del Co.Ri.S.S., Salvatore Maesano che ha presentato lo Sprar e parlato della situazione dei rifugiati nel mondo, “In Siria ogni 60 secondi una famiglia è costretta a lasciare la propria casa. Ai rifugiati è importante ridargli serenità ed ai bambini garantire il diritto all’istruzione. Stare dalla parte del rifugiato oggi è un atto civico”.
Quindi è intervenuto Gregorio Cacciola dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni, che ha parlato di iniziativa importante perché sono “momenti di incontro”, “si fa conoscere la realtà dell’accoglienza. Chi parte, attraversa il mare, e arriva in Italia sono persone che hanno bisogno di aiuto, non possiamo girarci dall’altra parte”, ha prseguito.
Per il sindaco di Santa Severina, Lucio Giordano, “la Calabria è una regione di emigrazione. L’accoglienza è d’obbligo”.
L’assessore di Mesoraca Pino Stirparo ha parlato di immigrato come risorsa, “bisogna costruire ponti non muri”.
Filippo Costantino, delegato del comune di Cotronei, si è soffermato sul fenomeno migratorio che non è italiano ma geopolitico “insieme e come territorio, ha aggiunto, saremmo sempre in prima fila a difendere i valori della solidarietà”.
A concludere gli interventi, Vanessa Garibaldi, consigliera comunale di maggioranza di Petilia Policastro, “Petilia accoglie e protegge questi ragazzi”, ha detto. “Sono un valore aggiunto per la nostra comunità. Sono ragazzi pieni di gioia”.
Alla manifestazione, conclusa con un pranzo multietnico preparato dagli ospiti e dalla locale Proloco che ha offerto i crustoli, dolce tipico, erano presenti anche, il consigliere comunale di Petilia, Fabrizio Vona, la consigliera di Mesoraca, Caterina Pollizi e un gruppo di ragazze del servizio civile, ospiti e operatori del centro per minori non accompagnati Mamma Giuseppina di Foresta di Petilia Policastro, gli operatori delle altre strutture Co.Ri.S.S.
La manifestazione rientra tra quelle volute annualmente dall’agenzia Unhcr dell’ONU.
Michele Abate