Caltagirone (CT) – L’artista Mariella Renda di Caltagirone è stata l’ospite d’onore in un evento che ha descritto la Tunisia attraverso la sua arte fotografica. L’evento, organizzato ad Hammamet (Tunisia) dal CIM Italia, con il presidente Angelo Sollazzo e il CIM Tunisia, con il presidente delegato Giuseppe Garozzo, si è svolto il 27 gennaio. La giornata ha visto la premiazione del concorso letterario “Intrecci Mediterranei 2023/24”, celebrando il legame tra Italia e Tunisia. Il presidente onorario del concorso, lo scrittore Maurizio De Giovanni, ha discusso i racconti premiati con Fabio Ruggirello, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, e Pino Sassano della Libreria Mondadori di Cosenza.
La Confederazione Italiana nel mondo (CIM) ha organizzato il concorso “Intrecci Mediterranei” come parte delle sue attività culturali, coinvolgendo 40 connazionali nella descrizione della loro esperienza in Tunisia. I vincitori sono stati premiati alla presenza delle massime autorità tunisine e italiane, e la raccolta degli scritti sarà pubblicata dalla Libreria Mondadori.
Mariella Renda è stata scelta come ospite d’onore per aver descritto la Tunisia con la sua arte fotografica, evidenziando il potere aggregante dell’arte e della cultura. Nata a Caltagirone nel 1968, Mariella Renda è una fotografa appassionata, con una predilezione per il deserto. La sua mostra fotografica, intitolata ‘Sguardi di Sabbia e di Vento’, ha guidato i visitatori attraverso l’emozionante bellezza della Tunisia.
In un’intervista, Mariella Renda ha spiegato la sua scelta di raccontare la Tunisia attraverso la fotografia, sottolineando la volontà di mostrare frammenti di umanità spesso trascurati. La sua esperienza in villaggi beduini e i viaggi in groppa ai dromedari hanno contribuito a plasmare la sua narrazione visiva sulla Tunisia. Mariella ha raccontato di come l’inconveniente di una sella scomoda non l’abbia fermata, ma abbia aggiunto una dimensione avventurosa al suo viaggio nel deserto.
Le emozioni che Mariella Renda porta con sé dopo questa avventura sono riflesse nelle sue fotografie, che narrano una favola vissuta in una terra magica fatta di profumi, arte, musica, canti, storia, cultura, buon cibo, semplicità, accoglienza, contrasti e sorrisi. La mostra e l’impegno del CIM dimostrano che esistono individui impegnati nella diffusione della pace e della cultura in un momento in cui il mondo sembra essere dominato dalla parola “guerra”.