La Giunta Municipale, così come formulata dal Sindaco Domenico Vulcano con provvedimento nr. 1 del 14 giugno scorso, ratificata dal Consiglio Comunale convocato per la medesima giornata, non rispetta la normativa prevista dall’articolo 137 della Legge nr. 56 del 7/4/2014. Lo scrivono i consiglieri di minoranza Michelangelo Greco, Gianfranco Gagliardi, Cataldo Librandi e Vincenzo Vulcano, tutti appartenenti al Gruppo Consiliare Rinascita e Cambiamento, in una missiva protocollata giovedì 19 giugno scorso, ed indirizzata allo stesso primo cittadino e per conoscenza al Segretario Comunale, Francesco Ciccopiedi, ed alla presidente della Commissione Pari Opportunità, Maria Aurea. Nel documento viene rilevato come l’esecutivo appena nominato all’indomani delle elezioni amministrative del 25 maggio scorso, che hanno sancito la vittoria della lista del Partito Democratico, sia composto da quattro assessori uomini, Francesco Cantelmo, Tommaso Arena, Carmine Amantea e ovviamente il sindaco Vulcano, ed una donna, Rita Garreffa. La legge sulla riforma degli enti locali, entrata in vigore il 7 aprile scorso, già D.d.l. “Delrio”, all’articolo 137 stabilisce invece che “Nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico.”
“Non risulta quindi essere rispettata la normativa sopra menzionata, – scrivono i Consiglieri di Rinascita e Cambiamento – in quanto la Giunta Municipale di codesto Comune deve essere composta, oltre che dal Sindaco, da due assessori di sesso maschile e due di sesso femminile.” Con la lettera gli scriventi invitano dunque il Sindaco “a rinominare i componenti della Giunta Municipale, ottemperando a quanto prescritto dall’art. 137 della Legge 7/4/2014 numero 56;” ed al contempo “sollecitano la Presidente della Commissione Comunale per le Pari Opportunità affinché intervenga presso il Sindaco, per difendere il diritto di rappresentanza delle donne all’interno della Giunta Municipale; manifestano il proprio sconcerto in quanto il primo provvedimento a firma del Sindaco di codesto Comune, risulta essere un atto amministrativo contro la legge sopra citata; esprimono stupore, in quanto nessuna voce all’interno del Partito Democratico cittadino, si sia levata in difesa di un diritto, prima etico e poi giuridico, di rappresentanza politica delle donne.” Infine “Avvertono che, trascorsi venti giorni dalla ricezione della presente, senza che il Sindaco abbia provveduto a rinominare i componenti della Giunta Municipale secondo le prescrizioni di legge sopra citate, informeranno S.E. il Prefetto di Crotone, per i provvedimenti di sua competenza.”




