Si è tenuta lunedì scorso, nella “Sala Oro”della Cittadella regionale a Germaneto, la conferenza stampa indetta dal Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Federica Roccisano, la presentazione delle Linee Guida della Regione Calabria in materia di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Durante la conferenza stampa, sono stati erano approfonditi gli aspetti salienti della tematica e forniti interessanti dettagli sulle misure previste dal documento emanato dalla Giunta Regionale. In effetti, con la deliberazione n° 14, sono state introdotte le linee guida per la diagnosi e gestione dei soggetti con Disturbi specifici dell’apprendimento, in attuazione anche della legge n° 170 del 2010 e della legge 10 del 2012. Erano presenti alla conferenza Antonio Marziale, Garante dell’infanzia della Regione Calabria, Pasquale Anastasi, Direttore Generale Dipartimento Istruzione della Regione Calabria, Teresa d’Andrea presidente O.d.V. Potenziamenti, Francesco Mollace, Responsabile Rete Crescere al Sud , Diego Bouchè, Direttore Ufficio Scolastico Regionale e l’Assessore Federica Roccisano che ha tratto le conclusioni. Presenti molti dirigenti scolastici, educatori, rappresentanti del Terzo settore. Le linee guida dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, DSA, e dell’azione che la Regione Calabria ha intenzione di attuare, prevedono la definizione dei percorsi clinici per la diagnosi, volti ad uniformare le procedure in tutta la regione, raccomandazioni per l’istituzione delle equipe multidisciplinari nei servizi di ogni provincia per evitare il sovraccarico di alcuni servizi rispetto ad altri riducendo i tempi di attesa, indicazione per la scuola complete di strumenti operativi per la rilevazione, istituzione di un osservatorio per il coordinamento ed il monitoraggio sia in ambito clinico che didattico data l’esigenza di rilevare i dati per stabilire le priorità degli interventi.
L’analisi è scaturita dall’osservazione statistica che per il territorio calabrese i dati del MIUR si fermano all’anno scolastico 2011-2012, indicando, su una popolazione di 260.364 alunni, solo 570 casi diagnosticati pari allo 0,22%. C’è quindi una forte discrepanza tra i casi diagnosticati in Calabria e la percentuale di casi attesi secondo gli studi clinici, 2.5% – 3.5%. Dall’analisi di questi dati l’interesse da parte della Regione Calabria nella definizione di precisi percorsi clinici e didattici mirati alla rilevazione precoce ed alla presa in carico degli studenti interessati da DSA. Cosa non semplice, come è stato affermato durante la conferenza stampa, in quanto spesso ci si trova di fronte al “muro” genitoriale che difficilmente accetta l’osservazione dell’insegnante o del Dirigente che segnalano il deficit. Forse anche per una ridotta formazione degli stessi insegnanti che in effetti dovrebbero essere affiancati, come la legge 170 all’art.7, comma 2, chiede. L’art. 7 comma 2 infatti, individua, le modalità di formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento/apprendimento fin dalla scuola dell’infanzia, nonché le forme di verifica e di valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (di seguito “DSA”).
Ai fini di cui al precedente articolo, le istituzioni scolastiche provvedono a segnalare alle famiglie le eventuali evidenze, riscontrate nelle prestazioni quotidiane in classe e persistenti nonostante l’applicazione di adeguate attività di recupero didattico mirato, di un possibile disturbo specifico di apprendimento, al fine di avviare il percorso per la diagnosi ai sensi dell’art. 3 della Legge 170/2010. Al fine di garantire agli alunni e agli studenti con disturbi specifici di apprendimento di usufruire delle misure educative e didattiche di supporto di cui all’articolo 5 della Legge 170/2010, gli Uffici Scolastici Regionali dovrebbero attivare tutte le necessarie iniziative e procedure per favorire il rilascio di una certificazione diagnostica dettagliata e tempestiva da parte delle strutture preposte. La certificazione di DSA viene consegnata dalla famiglia ovvero dallo studente di maggiore età alla scuola o all’università, che intraprendono le iniziative ad essa conseguenti. Si spera, questo il commento finale dell’Assessore Roccisano, che la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia (quali disturbi specifici di apprendimento, denominati “DSA”) da oggi siano sotto una maggiore attenzione da parte di tutte le componenti, da quelle genitoriali, a quelle scolastiche, passando per le Istituzioni, i medici pediatri e il terzo settore. Ovviamente, è solo un punto di partenza, in quanto queste linee guida in sostanza tracciano solo l’iter di un percorso che si spera vada a regime al più presto al solo fine di sostenere quel mondo dell’infanzia e dei minori in genere che vanno aiutati e protetti, onde garantire loro pari dignità e diritti, come ha affermato il Garante per l’infanzia, Marziale. Se diagnosticato per tempo, il disturbo dell’apprendimento, potrà consegnarci uomini e donne più sicuri e capaci.




