Sabato 15 dicembre, a partire dalle ore 10:30, si è svolto presso l’Aula Magna del Liceo Classico Pitagora il convegno conclusivo del progetto Cardiovascular Risk Management, cognominato Per Bacco, ragazzi… la misura innanzitutto!
L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Salotti di Vini, con la collaborazione della professoressa Silvana Sabatino e delle classi III, IV e V E del Liceo Classico. Hanno presenziato all’incontro la Presidente dell’associazione, prof.ssa Simona Caparra, la specialista in malattie cardiovascolari dell’ASP di Cirò Marina, dott.ssa Giuseppina De Novara, lo specialista in Cardiologia dell’ASP di Crotone, dott. Domenico Monizzi. La prof.ssa Alessandra Covelli, collaboratrice della Dirigente scolastica, dott.ssa Maria Fontana Ardito, ha portato i saluti di quest’ultima, ringraziando gli astanti per la partecipazione e mostrandosi entusiasta di poter ospitare al Pitagora una manifestazione di così grande rilievo.
La Conferenza si è aperta con un’introduzione letteraria alla tematica simposiaca a cura della prof.ssa Silvana Sabatino, referente del progetto, che, citando vari autori tra cui Alceo, Archiloco ed Orazio, ha sottolineato la centralità del tema del vino nella cultura classica e la necessità di perseguire il principio della metriòtes aristotelica non solo nel consumo di bevande alcoliche ma anche nell’etica personale. Ha ricordato anche un aneddoto tramandatoci da Erodoto, secondo cui i comandanti persiani predisponevano le loro strategie belliche in stato di ebrezza, poiché ritenevano che nell’ebrietà risiedesse l’ἀλήθεια (la verità). La parola, poi, è passata alla prof.ssa Simona Caparra, che ha sottolineato la necessità di creare informazione nelle scuole sugli effetti del vino e degli alcolici sui giovani innazitutto, che è l’obiettivo prefissato dall’associazione che a lei fa capo.
Il Convegno, infatti, è stato preceduto dalla somministrazione di un test anonimo, diffuso in tutto il Liceo, per monitorare proprio il rapporto tra adolescenti ed uso di sostanze alcoliche. L’οἶνος (il vino), ha detto ancora la prof. ssa Caparra, possiede un’anima ed una tradizione millenaria da preservare, ma secondo una corretta informazione, per un uso giusto e salutare. La conferenza è proseguita con l’intervento della dott.ssa De Novara la quale, mediante una serie di slides, ha etichettato l’abuso di alcool nei giovanissimi come una problematica importante che richiede un intervento urgente, in quanto spesso i ragazzi non sono consapevoli delle conseguenze che un uso scriteriato e continuo di alcool possa causare. E’ necessario istruire le nuove generazioni ad instaurare un buon rapporto con il vino, esso, infatti, possiede numerose qualità benefiche per il nostro organismo, se lo si assume con raziocinio, in quanto l’uva contiene nella sua buccia polifenoli. La quantità ideale di vino rosso da bere ogni giorno per un adulto è un bicchiere, da consumare preferibilmente durante i pasti, in modo da rallentare l’assorbimento dell’alcool da parte dell’organismo. Un consumo moderato può proteggere da malattie che interessano l’apparato cardiovascolare ed il sistema nervoso e può rallentare il processo di invecchiamento. La dott.ssa ha poi consigliato di evitare uno stile di vita sedentario, un’alimentazione scorretta, l’assunzione di droghe, il fumo di sigarette e l’ingestione eccessiva di alcol, con riferimento particolare ai superalcolici, al fine di diminuire la possibilità di contrarre patologie cardiovascolari che sono la causa del 30% dei decessi annui in Italia. Dopo l’intervento, i ragazzi della IVE hanno offerto un momento letterario recitando versi di Alceo, Orazio, Eubulo e Pascoli, che esaltano il vino come veicolo di letizia e convivialità; subito dopo una leggiadra ed evocativa danza, realizzata da due ragazze della classe V E, con la consulenza della maestra coreografa Alessandra Blaconà, ha concluso la prima fase dei lavori.
Il dott. Domenico Monizzi ha inaugurato la seconda parte dei lavori, raccontando numerosi aneddoti riguardo alla vita di Pitagora ed alla sua concezione del vino e del simposio. Il celeberrimo filosofo, originario di Samo, adottava il principio della “mesòtes” anche per il consumo di vino e ciò è testimoniato dall’invenzione della cosiddetta “coppa pitagorica” la quale, grazie ad un foro presente sul fondo della tazza, evitava l’assunzione di dosi eccessive di vino. Il cardiologo ha coinvolto l’uditorio con un esperimento in diretta e con l’aiuto di un’alunna ha riempito la “coppa pitagorica” con acqua, in modo da evitare qualche spiacevole inconveniente. Secondo la concezione platonica del Simposio, dopo una serie di dialoghi filosofici e letterari, si passava alla degustazione di vino (un terzo) misto ad acqua (due terzi) e di vivande varie, perciò la conferenza si è conclusa con un momento conviviale nel quale alcune “ancelle” della classe IIIE hanno dispensato agli spettatori οἶνος sýv μέλιτι (vino con miele) e “Tetiròmeni plakountes”, dolci realizzati secondo una ricetta dell’antica Grecia, a base di mandorle, ricotta, miele e cannella. Anche dal pubblico ci sono stati interessanti interventi da parte del parroco della chiesa di San Paolo di Crotone, don Simone Scaramuzzino e della Direttrice della Biblioteca Comunale di Crotone, dott. ssa Luciana Proietto. Il primo ha ricordato vari racconti evangelici legati al tema del vino come le nozze di Cana, ed ha fatto riferimento anche al momento liturgico dell’eucarestia. La seconda, ha catalizzato il pubblico con il racconto di aneddoti sconosciuti e coloriti della vita di Pitagora.
Gli alunni del Liceo hanno vissuto due ore di piacevole apprendimento e sono stati lieti e soddisfatti di ricevere, al termine del Convegno, un Attestato di Apprezzamento da parte dell’Associazione “Salotti di vini”.
Sono tornati a casa con la consapevolezza che il vino, in dosi contenute, è in grado di migliorare la vita; non a caso, Socrate diceva a proposito: Se beviamo con temperanza e in piccoli sorsi il vino stilla nei nostri polmoni come la più dolce rugiada del mattino.
Quando gli adulti competenti e le istituzioni scolastiche sono fuori dai contesti di conoscenza a farne le spese sono i minori. SE questi docenti non hanno letto il report epidemiologico della Calabria potranno rimediare informandosi. PRIMA causa di morte tra i giovani in Calabria è l’alcol e la scuola cosa fa ? In violazione della Legge 125/2001 istruisce i minori all’uso di vino promosso e proposto per le sue proprietà benefiche, il tutto in un contesto di assenza di contradditorio. Che esistano dinamiche di questo tipo favorite dalla scuola qualifica le ragioni per le quali la tutela dei minori in certi contesti sia carta straccia e giustifica una cultura che non sa comunicare che nè vino, nè birra , ne alcolici di qualunque tipo sono da proporre perchè “fa bene” (FALSO o FAKE se si preferisce) e che la prevenzione alcolcorrelata sino ai 21 – 25 anni è evitare di bere per i danni cerebrali che ciò comporta ai giovanissimi. IGNORARE tutto ciò è il vero danno che questo tipo d’iniziative genera nella cultura della prevenzione. La SIA, Società Italiabn di Alcologia, si rende disponibile a formare i docenti nelle scuole di quei contesti in cui è evidente che la cultura della prevenzione è confusa con quella della promozione del prodotto che non è per tutti e sicuramente non per i minori che non debbono essere spinti a ritenere che il consumo possa apportare benefici inesistenti per la loro età.
È di sesso maschile, consuma alcolici fuori dai pasti ed è giovane. In media tra i 18 e i 25 anni. L’identikit del calabrese a rischio emerge nitidamente dal “Rapporto epidemiologico alcol collegato” realizzato dalla Regione Calabria in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e presentato a Cosenza nel salone degli specchi della Provincia.
Un lavoro durato due anni che restituisce tutto il dramma di un problema troppo spesso sottostimato o comunque sottovalutato. Almeno stando alle conclusioni del report che segnala un basso livello di rete di assistenza sanitaria e di prevenzione nei confronti del fenomeno. Eppure proprio all’uso eccessivo di alcolici è dovuta una non trascurabile causa di decesso tra la popolazione. Le stime parlano che ogni anno perdono la vita 3,3 milioni di persone per patologie o comportamenti a rischio legati agli alcolici. E la Calabria in questo senso ha un triste primato. Detiene il record nazionale per percentuale di mortalità totalmente alcol attribuibili. Se in Italia questo indicatore nel biennio 2012-2013 (tasso preso in esame dello studio perché standardizzato) segnava 4,10 morti ogni 100mila abitanti, nella nostra regione la percentuale sale a 6,04 decessi su 100mila abitanti.
Ma a rischio non ci sono solo le fasce dei giovanissimi, ma anche quella degli adolescenti. Tra di loro il comportamento che mette a repentaglio maggiormente la salute c’è il consumo abituale eccedente. Cioè una fetta di adolescenti che fa abuso costante di alcolici. Dalla lettura dei dati tra i consumatori di alcolici rientrano ben il 27,4% di ragazzi e il 15,5% delle ragazze che ne fa abuso. Si tratta di giovani tra gli 11 e 17 anni. Una situazione che si spiega ampiamente se si consideri quanto sia facile in Italia per un minore avvicinarsi ad alcol. I dati parlano che per 6 studenti su 7 è molto facile procurarsi delle bevande alcoliche. Così come uno ragazzo su due dichiara di aver consumato alcolici in esercizi pubblici o due minori su tre l’ha acquistati in negozi della propria città. Tutto questo nonostante in Italia viga la legge sul divieto assoluto di fornire o vendere bevande alcoliche a minori. Segno della mancanza di responsabilità tra gli esercenti e di poca attenzione da parte degli organi di controllo.
A cui fa da contraltare la mancanza di una forte rete di assistenza a chi cade vittima di questo giogo infernale.
Per parlare bene del vino hanno dovuto fare citazioni dagli antichi greci, perché le pubblicazioni scientifiche serie e recenti (mica le bufale del resveratrolo nel vino rosso) hanno dimostrato che è tossico e cancerogeno, fin dal primo bicchiere, soprattutto per chi lo assume in giovane età.
Promuovere il vino per prevenire i danni da alcol è paradossale: è come promuovere le sigarette per prevenire i danni da fumo.