Come organizzazione di categoria, siamo naturalmente favorevoli al controllo ed al monitoraggio epidemiologico ma siamo al contempo preoccupati delle ricadute che si avranno sul reclutamento della manodopera.
Siamo infatti, in piena campagna di raccolta di alcune produzioni agricole ed in fase di trapianto e di semina di altre, ovvero in un momento cruciale per il lavoro annuale delle aziende agricole in cui c’è necessità di elevata forza lavoro.
L’applicazione del decreto, così come previsto, rischia di creare gravissimi danni alle imprese agricole: infatti, alla già scarsissima disponibilità di manodopera, si va ad aggiungere la perdita dei lavoratori non vaccinati e della manodopera proveniente da paesi extra UE vaccinata con farmaci non riconosciuti dal nostro ministero della salute.
Tutto ciò rischia di determinare un rallentamento di tutta la filera agroalimentare oltre a generare ingenti danni economici alle aziende agricole.
Ricordiamo che l’agricoltura non può essere standardizzata come altri comparti economici e proprio per questo abbiamo sempre lavorato anche in piena pandemia.
Per tale motivo, non vediamo difficoltà nel cercare con urgenza misure che vadano alla ricerca di una diversa attuazione del decreto in campo agricolo.