Sono stati resi noti, i risultati delle analisi sulla balneabilità delle acque italiane, predisposte dal Ministero della Salute. Dai dati, emerge, che il 96,6% delle acque italiane, sono a norma e la Calabria con il suo 88,79%, si classifica come una delle migliori. A spiccare sul territorio nazionale, sono Emilia Romagna e Veneto, che hanno registrato il 100% di acque conformi. Nel nostra regione, a conquistare il gradino più alto del podio, la provincia di Crotone, che raggiunge il cento per cento di acque dichiarate idonee alla balneabilità. Quindi, ‘promossi’, a pieni voti, il mare di Cirò, Cirò Marina, Crotone, Crucoli, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Torre Melissa e Strongoli. Buone anche le acque nel territorio di Vibo Valentia, dove si confermano Pizzo e Tropea, così come alto è l’indice di balneazione anche per Cosenza (negativi solo pochi casi come Belvedere Marittimo, Paola e Praia a Mare) e Catanzaro; maglia nera invece per Reggio Calabria. Soddisfatto per la ‘promozione’ delle acque marine calabresi, l’assessore regionale all’ambiente, Franco Pugliano. “Confortante il risultato del mare calabrese, che si posiziona, dignitosamente, al nono posto, con l’ 88,79 % di acque eccellenti, in una posizione di media classifica fra le regioni italiane, in linea con i dati certificati da Arpacal e confermati dal Report S.O.S. Mare 2012, realizzato con il servizio di numero verde dalla Regione Calabria, dipartimento regionale alle politiche per l’Ambiente, da Arpacal e dalla Capitaneria di Porto regionale, svolto dal 02 luglio al 15 settembre 2012”, si legge sulla pagina web dell’assessorato all’ambiente. “Pertanto – continua la nota dell’assessore Pugliano – esprimo moderata soddisfazione per tali risultati che, se parametrati alla estensione della costa, acquistano un significato ancora più rilevante”. Un risultato questo, che secondo Pugliano, dovrà stimolare istituzioni e cittadini a profondere maggiore impegno con l’obiettivo di “migliorare ulteriormente la qualità del nostro mare”. “Sono convinto -conclude l’assessore – che gli strumenti finanziari e normativi, messi in campo dalla Regione, possano migliorare ulteriormente la qualità delle acque e la posizione in classifica del mare calabrese, eliminando evidenti e persistenti difetti infrastrutturali e gestionali. Per raggiungere tali risultati è necessaria una maggiore cooperazione inter-istituzionale, una sinergica collaborazione degli Enti Locali per la realizzazione degli interventi finanziati con i diversi Piani Operativi regionali, sui quali si registrano significativi ritardi. Sicuramente positiva, attenta e proficua, invece, l’attività di controllo, di prevenzione e repressione svolta da tutti i soggetti impegnati in tali funzioni, che hanno saputo risvegliare una nuova sensibilità ed un rapporto più responsabile nei confronti del mare. A tali soggetti, va indirizzato il merito di avere stanato e combattuto molte forme di incultura, di abusivismo e di illegalità, azioni che vanno sicuramente proseguite ed aiutate da una maggiore partecipazione sociale, per tutelare al massimo il mare, l’ambiente, la salute e l’economia dei calabresi”. Per approfondimento, collegarsi al sito del ministero della salute www.salute.gov.it
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