Emergenza nord Africa, strutture ponte, accoglienza di minori stranieri non accompagnati, nomina del tutor, richiesta di protezione internazionale; con queste parole siamo soliti scrivere e parlare del fenomeno immigratorio. Quando, però, l’accoglienza di giovani migranti diventa un aspetto significativo della vita personale degli operatori che ci lavorano, quando un centro per minori diventa elemento distintivo di un’intera comunità, quando gli “ospiti” dopo un anno di vita insieme diventano Moussa, Lassine, Elias, Luca, ecc…, allora si comincia a parlare con altre parole di immigrazione, si parla per nomi e per storie, si parla attraverso ricordi e prospettive, si parla con le parole dell’autentica fratellanza. Casa Emmaus, centro per minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo gestito dalla Misericordia di Isola di Capo Rizzuto, compie un anno di vita e i ragazzi che hanno vissuto con noi questo intenso anno meritavano una festa, semplice ed informale ma capace di coinvolgere le decine di amici, collaboratori, referenti istituzionali che hanno seguito e curato gli svariati aspetti della loro permanenza in Italia, a Isola di Capo Rizzuto. La Questura rilascia i permessi di soggiorno, la scuola impegna i ragazzi in un percorso di crescita cognitiva, il vicinato ricostruisce un senso di comunità ed aiuto solidale, il Comune e la Provincia monitorano la loro condizione di vita, il Tribunale garantisce il rispetto dei loro principali diritti: è così che Casa Emmaus è diventata il cuore di un ampio e complesso intreccio di relazioni, tutte coordinate con la massima efficienza gestionale e umanità dalla grande famiglia Misericordia.
Martedì 10 luglio, nel palazzo vescovile di Isola di Capo Rizzuto, a festeggiare il primo anno di vita del centro per minori Casa Emmaus erano presenti Claudio Fragale della Questura di Crotone, Patrizia Fusto assistente sociale del Comune di Isola di Capo Rizzuto nonché tutor di alcuni ragazzi, tutti gli operatori che coprono 24 ore su 24 il centro, l’equipe psico-sociale, il Direttore Pasquale Ribecco, il Governatore Leonardo Sacco, il Parroco Don Edoardo Scordio, i vicini di casa, gli amici di partite di calcio e gite al mare. Erano presenti i docenti del CTP (Centro Territoriale Permanente di educazione agli Adulti) di Crotone che i ragazzi hanno frequentato da settembre 2011 e la festa di martedì è stata l’occasione per consegnare ufficialmente i diplomi di licenza media. E poi loro, i “ragazzi di Casa Emmaus”, così come ormai sono conosciuti in tutto il paese, i veri protagonisti di questa festa con cui abbiamo voluto sottolineare come la gestione di un centro per minori richieda un’attenzione quotidiana per ogni aspetto della loro vita e un importante sforzo di collaborazione ed intesa tra svariati enti. Quello nei confronti dei minori per la Misericordia di Isola di Capo Rizzuto è e diventerà sempre di più un impegno e una scommessa: lavorare affinché ognuno di loro sia messo nelle condizioni di vivere a pieno la propria età e valorizzarne all’ennesima potenza le risorse educative.