Nessuna inattività, ma piuttosto un pronto intervento già ai primi giorni di luglio quando, in occasione dei controlli per la campagna di balneazione, alcuni parametri non risultavano nel “range” della normalità. E’ quanto sostiene il Dipartimento provinciale di Vibo Valentia dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (ARPACAL) in risposta ad alcune associazioni che, a mezzo stampa, avrebbero chiesto interventi alle Autorità competenti per ottenere la “Balneazione proibita a Brace 2”, località situata nel comune di Briatico. Il Dipartimento di Vibo Valentia fa presente, infatti, che “le attività di monitoraggio delle acque di balneazione hanno rilevato situazioni critiche in località La Rocchetta di Briatico già in data 10 luglio scorso. I dati sono stati tempestivamente inviati alle Autorità competenti per la vigilanza ed il controllo sul territorio e pubblicati sul sito del Ministero della Salute. Alla data del 12 luglio scorso, inoltre, l’area di balneazione in questione risultava in uno stato di non balneabilità per inquinamento. Veniva altresì attenzionato anche il Torrente Murria dello stesso comune, a causa di un presunto massivo inquinamento di tipo batteriologico”.